Corriere della Sera

Il segretario «soccorre» Barbara D’Urso Sfottò e attacchi sul web

- di Renato Franco

La base del Pd perplessa, molti elettori sorpresi, un fiume di battute. L’uscita social di Nicola Zingaretti ha tenuto acceso per tutto il giorno il faro sul segretario del Pd per la scelta — a sorpresa — di scendere in campo a favore di Barbara D’Urso il cui programma (Live-Non è la D’Urso) dovrebbe essere chiuso in anticipo (causa bassi ascolti). «In un programma che tratta argomenti molto diversi tra loro hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n’è bisogno!», twitta Zingaretti pro domo Barbara. E i commenti, caustici e sconfortat­i, sotto il profilo del segretario non si contano. C’è l’italianist­a: «Questo tweet è peggio dei congiuntiv­i di Di Maio». C’è l’esorcista: «Salvini esci da questo corpo!». C’è l’informatic­o: «Ma ti hanno hackerato il profilo?». C’è l’ecologista: «Elogiare chi fa tv spazzatura. Ma non si vergogna?». C’è il nostalgico: «Immagina se Berlinguer avesse detto la tua stessa frase nei confronti di un personagge­tto di quegli anni, che so un Alvaro Vitali qualsiasi. Immagini la reazione degli iscritti?». E poi c’è chi come Luca Bizzarri fa il comico di mestiere e ne stende due in un colpo solo: «Alle volte, nell’uso dei social, rivaluto Carlo Calenda».

Insomma sembra avverarsi la profezia di Nanni Moretti, alla disperata ricerca di un segretario che dicesse qualcosa di sinistra. O dicesse almeno qualcosa... Il tweet viene commentato per tutta la giornata, primo in tendenza per parecchie ore, compare anche una foto di Carlo Guarino, il social media manager di Zingaretti, sorridente al mare con un gruppo di persone in compagnia di Barbara D’Urso. Che sia lui l’ispiratore o meno, la faccia (persa) è quella di Zingaretti che firma il profilo.

L’intervento del segretario del Pd non è arrivato per caso, ma nasce dopo la notizia di Dagospia che aveva prefigurat­o la chiusura anticipata di Live-Non è la D’Urso, il programma della domenica sera di Canale 5: «La notizia non passerà di certo inosservat­a: il discusso talk show alle prese con i bassi ascolti, tra il 10-12% fino a notte fonda, dovrebbe salutare il pubblico di Canale 5 addirittur­a tra fine marzo e inizio aprile: dalle parti di Cologno Monzese il vento sembra essere molto cambiato da qualche tempo. Si starebbe studiando una soluzione per evitare di far passare la chiusura come una sonora bocciatura per Carmelita. Promoveatu­r ut amoveatur?». La scelta, insomma, sarebbe meramente numerica: da troppo tempo il talk è sempre sotto la media di rete (che è intorno al 15% in prima serata) e in molti addetti ai lavori si chiedevano da tempo piuttosto come mai continuass­e ad andare in onda nonostante il basso riscontro Auditel.

Uscita la notizia della probabile chiusura, la stessa conduttric­e ha voluto smentire in diretta a Pomeriggio 5 le ricostruzi­oni rimbalzate sui social: «I siti dicono e scrivono cose che non sono vere, delle stupidaggi­ni, ma non raccontano la vera verità giusto per scrivere un po’ di cattiveria». I numeri però sono quelli e il tweet di Zingaretti sembra essere la conferma che il programma chiuderà in anticipo. A difendere la conduttric­e scende in campo anche Imma Battaglia con argomenti però fuori strada parlando di «sessismo». Un tema (in generale sacrosanto) ma che in questo caso fa alzare gli occhi al cielo per una conduttric­e in onda sei giorni su sette con tre programmi ormai da anni, ai primi posti tra le conduttric­i che passano più tempo in tv.

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