Di Maio in Parlamento «Vogliamo la verità dalle Nazioni Unite»
«L’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci sono due eroi. Il Paese onorerà il loro sacrificio con i funerali di Stato» (oggi a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli). Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio lo afferma nella sua informativa urgente alle Camere spiega e sottolinea: «Ai nostri caduti dobbiamo prima di tutto la verità».
Ed è proprio per avere «risposte chiare ed esaustive» che Di Maio ha chiesto all’Onu e al Programma alimentare mondiale (Pam) «l’apertura di un’inchiesta» sull’agguato in Congo in cui ha trovato la morte anche l’autista Mustapha Milambo. «La missione si è svolta seguendo i protocolli delle Nazioni Unite» a cui ora l’Italia chiede formalmente di chiarire perché il convoglio viaggiasse senza scorta in una zona instabile come quella di Nord Kivu «dove sono attivi oltre 120 gruppi armati».
Ed eccola la ricostruzione di quanto accaduto lunedì nei pressi del parco nazionale di Virunga. «Il convoglio è stato attaccato alle 10.15 all’altezza del villaggio di Kanya Mahoro, vicino a una località chiamata Tre Antenne» spiega Di Maio. Il gruppo, «formato da sei elementi, avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando colpi di armi leggere in aria». Ipotesi avvalorata «da un video delle fasi iniziali dell’agguato dove si sentono gli spari e la gente che getta a terra moto e bici per scappare».
Il rumore delle armi, continua Di Maio, «ha allertato i soldati delle forze armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell’attacco».
Secondo la ricostruzione del governatore del Nord Kivu, gli assalitori hanno ucciso subito l’autista del Pam per «costringere il resto dei componenti della missione a entrare nella foresta». Poco distante, però, c’era la pattuglia di ranger e l’unità dell’esercito che — prosegue Di Maio riportando la versione del ministero dell’Interno congolese — hanno intimato «di abbassare le armi (o semplicemente hanno mostrato le armi al seguito)». A quel punto gli assalitori «avrebbero aperto il fuoco contro il carabiniere, uccidendolo, e contro l’ambasciatore, ferendolo gravemente». Inutile il trasferimento all’ospedale Monusco di Goma dove Attanasio è morto.
«Le informazioni raccolte saranno verificate dalle indagini della Procura di Roma: una squadra dei carabinieri del Ros si è già recata a Goma per investigare. E altre la seguiranno», chiosa Di Maio.