La vicenda
● Lunedì 22 febbraio un convoglio con due vetture del World Food Program viene assaltato nel Nordest del Congo, al confine con il Ruanda, vicino a Goma, sulla strada Rn2 che corre lungo il Parco Nazionale dei Virunga. Nell’attacco vengono uccisi l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci (foto), che gli faceva da scorta e l’autista Mustafa Milambo. Tra gli altri 4 membri del convoglio, c’è un altro italiano: Rocco Leone, vice direttore del Wfp a Kinshasa, portato in ospedale sotto choc ma rimasto illeso. Gli altri tre sono cittadini congolesi che sarebbero stati rapiti dal commando e forse poi liberati
● Con una velocità sorprendente il ministro dell’Interno di Kinshasa in 24 ore ha twittato (e poi cancellato) che l’agguato era «mirato contro l’ambasciatore italiano»: dinamica smentita dall’esito dell’autopsia. Per le autorità i machete e i 5 Ak-47 usati nell’attacco appartenevano ai ribelli ruandesi del Fdrl, una dei 170 gruppi armati presenti nella zona. Ma l’Fdrl ha accusato l’esercito congolese