Corriere della Sera

«Israele e Italia più vicini grazie all’ambasciato­re Meir»

- Antonello Capone

Gideon Meir, l’ambasciato­re di Israele in Italia dal 2006 al 2011 appena scomparso a 74 anni, aprì le porte del suo Stato alla conoscenza del popolo italiano, conquistan­do stima e affetto che sono durati nel tempo. Attraverso l’arte, la musica, lo sport, riuscì a far capire a platee vastissime, non soltanto ai ristretti ambienti dei Palazzi o dei Salotti, che cosa stava avvenendo in Israele: il lancio delle start up e l’impulso politico, sociale ed economico all’innovazion­e. Tutto ciò che poteva attecchire, in Israele trovava l’humus e la semina di Meir in Italia è stata proprio la predisposi­zione culturale ad aprirsi al nuovo. Uno che aveva partecipat­o ai negoziati con l’Egitto di dodici anni conclusi con gli accordi di Camp David sapeva che doveva osare. Attraverso le vie della comunicazi­one e dei rapporti pubblici con tutta Roma e l’Italia, aprendo l’impresa all’impegno a tutto campo della moglie Amira, madre di tre figli, e del giovane nipote avvocato, Michele. Quando lasciò nel gennaio 2012, Roma e l’Italia lo festeggiar­ono con una serata all’Auditorium Conciliazi­one presentata da Fabrizio Frizzi alla quale partecipar­ono in centinaia: esponenti delle istituzion­i e della politica (bipartisan, da Gianni Letta a Romano Prodi a Walter Veltroni, a Giulio Terzi di Sant’Agata, a Umberto Vattani), dell’arte, della musica, dell’imprendito­ria, dello Sport con Roma e Lazio insieme in prima fila, il mondo di Israele in Italia e i diplomatic­i di decine di Paesi. Cantarono Noa, David D’Or e Raiz, il duo d’Opera d’Israele con le soprano Mirela Gradinaru e Hila Baggio. Un ambasciato­re come Gideon Meir ha aperto finestre che nessuna morte potrà mai chiudere.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy