Atalanta, aiutino Real
Dopo aver messo in crisi gli spagnoli la squadra bergamasca cede solo nel finale Rabbia per l’espulsione ingiusta di Freuler al 17’. Gasperini: «È un suicidio del calcio»
Una rabbia atroce. L’Atalanta resiste sin quasi alla fine, sotto di un uomo e chiusa dentro il suo fortino, a protezione di uno 0-0 da far fruttare il 16 marzo a Valdebebas, nella gara di ritorno. Toloi e Romero, ma anche Djimsiti, chiudono ogni varco e il Real Madrid sembra quasi rassegnato al pareggio senza reti quando Mendy, con un destro da fuori area, sorprende Gollini e regala a Zidane la quinta vittoria consecutiva dopo le quattro in Liga. Un risultato che spinge i Blancos verso la qualificazione ai quarti di finale della Champions.
Una partita maledetta per la banda di Gasperini, condizionata dall’affrettata espulsione di Freuler dopo appena 17 minuti e dall’infortunio di Zapata alla mezz’ora. Così è dura. L’Atalanta chiude senza un tiro nello specchio della porta. Muriel non incide. Ilicic, inserito all’11’ della ripresa, viene richiamato in panchina al 40’, dopo 29 minuti di niente. Il Madrid attacca quasi sempre, ma senza nove giocatori, soprattutto senza Benzema al centro dell’attacco, fatica a trovare il varco giusto. Gollini chiude con due parate, la prima difficile sull’incornata di Casemiro nel recupero del primo tempo, la seconda assai più facile sulla punizione centrale di Asensio. Ora l’Atalanta non ha alternative: dovrà andare a Madrid faccia al vento e senza timori anche se la strada è in salita. Serve la rabbia di Gasperini, furioso al novantesimo: «Una partita rovinata per un episodio. Se dico quello che penso l’Uefa mi tiene fuori due mesi. Non possono abolire i contrasti. Quanto successo è un suicidio del calcio. Deve arbitrare chi ha giocato e sa cosa succede in campo».
Una sottile e pericolosa frenesia attraversa la città prima della partita. Il pullman dei bergamaschi viene accolto da una piccola folla di tifosi, almeno un migliaio, che saluta la squadra con cori e fumogeni, disattendendo il divieto di assembramento e l’appello dell’Ats. La scossa peraltro non serve un granché. Il primo tempo è in salita anche per l’espulsione di Freuler. Lo svizzero stende Mendy, ma il provvedimento è eccessivamente severo considerando che il terzino dei Blancos non stava andando dritto verso la porta e Toloi è nella condizione di recuperare. Zidane in partenza sceglie Isco falso nove al posto di Mariano Diaz che ha segnato un solo gol. Il Madrid fa la partita prima e dopo il rosso bergamasco, facendo girare il pallone, ma senza trovare il colpo giusto. L’Atalanta prova a colpire in contropiede, ma è come frenata dal timore di scoprirsi. Gasperini fa scaldare Pasalic, ma lo sostituisce con Zapata
solo alla mezz’ora, quando il colombiano si ferma per un problema muscolare.
Nella ripresa il Real Madrid forza i tempi e aumenta la pressione. Gosens salva su Vinicius. Gasperini toglie anche Muriel e prova con Ilicic, spesso l’uomo della provvidenza. Zidane sceglie Mariano Diaz nel tentativo di dare un po’ di concretezza alla manovra della sua squadra. Ma nessuna delle due mosse porta benefici. L’equilibrio lo rompe Mendy, tra i più determinati. Ora a Madrid serve un miracolo.