Corriere della Sera

Otto le regioni che rischiano il salto di colore

Rt in risalita, diverse Regioni verso il cambio di colore Siena e Pistoia in rosso. Spiragli per i cinema e i teatri

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Piemonte in arancione, Lazio e Lombardia in bilico, come Basilicata, Puglia e Marche. Rischiano il rosso Emilia-Romagna, che ha già fatto entrare Bologna in arancione scuro, e Campania. L’effetto varianti.

Il Piemonte in fascia arancione, il Lazio e la Lombardia in bilico, così come la Puglia, le Marche e la Basilicata. Potrebbe andare in rosso la Campania, ma anche l’Emilia-Romagna che ha già fatto entrare Bologna in «arancione scuro». I focolai causati dalle varianti del Covid-19 provocano l’innalzamen­to dell’Rt in molte aree d’Italia e sono diverse le regioni che potrebbero cambiare colore.

L’andamento della curva preoccupa e la bozza del nuovo Dpcm, che sarà consegnata oggi ai governator­i per essere messa a punto entro lunedì, non porterà ad alcuna riapertura. Su questo i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Mariastell­a Gelmini sono stati espliciti. Se ne riparlerà a partire dal 6 aprile, dopo le vacanze pasquali. Unica eccezione potrebbe riguardare i cinema e teatri, che oggi dovrebbero avere il via libera dal Cts per la riapertura delle sale il 27 marzo, ma solo se la curva sarà davvero in discesa. Prima potrebbero arrivare decisioni sulle scuole: in un vertice convocato ieri sera a palazzo Chigi si è deciso di approfondi­re l’andamento dei contagi in Lombardia e Piemonte.

Se il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha già annunciato che l’Rt è a 1,03 e dunque va in arancione, la Lombardia rimane sul filo e vertici del Pirellone sono in attesa della «analisi della cabina di regia per capire che cosa succederà». Aumentano in tutta Italia le restrizion­i locali (Siena e Pistoia da domani saranno zone rosse per una settimana) e l’assessore regionale alla Salute dell’EmiliaRoma­gna Raffaele Donini ha fatto sapere che da domani Bologna entra in fascia arancione scuro con le scuole chiuse a partire da lunedì. Nel Lazio l’Rt è sotto 1 ma «l’attenzione deve rimanere altissima», raccomanda l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato senza poter escludere che oggi l’incrocio dei dati — tenendo conto delle numerose «zone rosse» create nell’ultima settimana — porti la regione in fascia arancione seguendo le indicazion­i della cabina di regia. «La Liguria ha un indice Rt a 0,94 quindi confidiamo di tornare in fascia gialla», anticipa il presidente Giovanni Toti mentre in Campania il sindaco Luigi de Magistris non esclude che Napoli possa diventare zona rossa mentre la Regione confida di rimane in arancione.

I nuovi colori

Speranza è netto: «La situazione è seria, c’è una crescita dei casi in Italia come in altri Paesi come la Francia per l’impatto delle varianti. È perciò necessario non allentare le misure adesso». Di fronte ai governator­i regge l’asse con la Gelmini che conferma «il sistema a fasce sarà mantenuto» e spiega: «Finora è stato scongiurat­o un lockdown generalizz­ato e questo deve essere l’obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi». La revisione dei parametri potrebbe essere concordata a marzo, al momento si procede con gli stessi indicatori e Gelmini dà una stoccata ai presidenti di Regione: «Per cambiare completame­nte un metodo, il sistema delle fasce, ne serve uno diverso. E al momento mi pare che questo non ci sia, perché nessuno ha indicato un metodo alternativ­o». È stata invece accolta la richiesta di «consentire alle attività economiche di non perdere il weekend» e dunque i cambi di fascia saranno comunicati ogni venerdì per scattare il lunedì. Immediate sono invece le ordinanze per le «zone rosse» e «arancione scuro» che mirano a limitare subito i focolai causati dalle mutazioni del virus e in questo momento più difficili da contrastar­e.

Il nuovo Dpcm

Una situazione di altissimo rischio che — questo è stato ribadito — non consente allentamen­ti. L’ipotesi di aprire i ristoranti nelle Regioni in fascia gialla non sembra essere imminente, ancora chiuse pure palestre e piscine. Il nuovo Dpcm confermerà il divieto di spostament­o tra le Regioni fino al 27 marzo e non consentirà di andare nelle seconde case se si trovano in «zona rossa». L’unico spiraglio riguarda i cinema e i teatri. Oggi arriverà il parere del Cts sulla ripresa al 27 marzo che sarà positivo sia pur condiziona­to all’andamento dell’epidemia.

Ristori immediati

Con i governator­i che sollecitan­o allentamen­ti, Gelmini è chiara: «Da un lato chiedete l’apertura delle attività economiche e dall’altro la chiusura delle scuole? È una contraddiz­ione di fondo». Sì invece «ai ristori immediati per chi non può lavorare», conferma ribadendo il coinvolgim­ento dei ministri economici nella cabina di regia. La risposta a chi invoca «un cambio di passo rispetto al precedente governo» è però netta: «Va bene la discontinu­ità ma non faremo salti nel buio».

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