Salmond contro Sturgeon La faida mina i secessionisti
È una guerra intestina che dilania gli indipendentisti scozzesi: e che rischia di mettere fine al sogno decennale di staccarsi da Londra. Lo scontro vede l’uno contro l’altra le due figure politiche più importanti della Scozia recente: da un lato Alex Salmond, il padre della causa, la figura che ha dominato la scena a Edimburgo per 2o anni; dall’altro la sua pupilla, Nicola Sturgeon, che nel 2014 gli è succeduta alla guida del partito e del governo, dopo la sconfitta al referendum sulla secessione. Ma alla fine, come in «Highlander», ne resterà uno solo. Ieri pomeriggio Salmond ha testimoniato per ore di fronte a una commissione d’inchiesta del Parlamento scozzese: ha accusato la leadership del Paese di «aver fallito» e la Sturgeon di aver mentito ai deputati. Se sarà provato, implicherà le dimissioni della premier. Salmond non si fermerà di fronte a nulla: ha giurato vendetta contro la sua ex protetta. Lui era finito a processo due anni fa inseguito da gravi accuse di molestie sessuali: ma poi, nonostante la sua condotta riprovevole fosse nota ai più, è stato clamorosamente assolto. L’ex leader è convinto che contro di lui fosse stato ordito un complotto proprio da Sturgeon, per eliminare la sua presenza ingombrante dalla scena politica: ora è determinato a trascinare tutti nella polvere. E sostiene che la premier fosse a conoscenza delle indagini contro di lui. Lei nega.
La saga rischia di affossare la marcia della Scozia verso l’indipendenza. Che sembrava inevitabile: il partito nazionalista si avvia a trionfare nelle elezioni locali di maggio e a chiedere, sulla base di questo mandato popolare, un nuovo referendum. Stavolta, a differenza che nel 2014, i secessionisti hanno il vento nelle vele, spinti dalla rabbia per la Brexit (che gli scozzesi hanno sempre osteggiato) e dalla soddisfazione per la competente gestione della pandemia da parte di Sturgeon. Ma ora lo scandalo ha mostrato la natura di partito-Stato della formazione nazionalista al potere e gli ultimi sondaggi danno la causa indipendentista in ritirata. A Londra si fregano le mani.
Ho fatto un passo indietro, non sono scappato Era un ambiente difficile e ho fatto quello che ogni padre o marito avrebbe fatto. E ho pensato: «Come tiro fuori la mia famiglia da lì»?