Milan, c’è lo United: una sfida Champions Ibra cerca vendetta
Roma, Fonseca ritrova il «suo» Shakhtar
Il sorteggio è esaltante e terribile, il Milan si trova catapultato in Champions senza essersi ancora qualificato sul campo: negli ottavi di Europa League affronterà il Manchester United, di fronte ci saranno addirittura dieci Coppe dei campioni (sette sono rossonere). È una sfida tra antiche padrone del calcio mondiale, entrambe impegnate a recuperare la nobiltà di un tempo. Un confronto suggestivo però beffardo per la squadra di Pioli, perché l’avversario è il peggiore che potesse capitare: gli inglesi con Solskjaer hanno ricostruito un gruppo ricco di campioni e talento, tanto che sono considerati i più probabili vincitori del trofeo. Lo sa bene l’allenatore del Milan, il quale però cerca di guardare all’aspetto positivo: «Sarà una sfida stimolante, affronteremo la grande favorita della competizione. Un avversario e uno stadio che ricordano momenti gloriosi della nostra storia».
A Ibra quelle maglie rosse faranno tornare in mente giorni non proprio felici, un feeling mai nato e un grave infortunio, fino alla fuga negli States. Per rilanciarsi in Europa ha avuto bisogno del Milan, avrà un motivo in più per portarlo ai quarti. Anche se i Red Devils (diavoli contro Diavolo) hanno davvero tante stelle. Pogba è infortunato da 20 giorni, Cavani potrebbe rientrare domani contro il Chelsea, però a Manchester nessuno se ne preoccupa troppo: il fenomeno adesso è Bruno Fernandes, ex Novara, Udinese e Samp; lo abbiamo lasciato partire quasi senza accorgercene, è già a 15 gol in Premier da trequartista.
Il fascino dello United offusca un po’ lo Shakhtar, ma il sorteggio non è stato favorevole nemmeno per la Roma. Gli ucraini hanno una storia europea di tutto rispetto, questo trofeo lo hanno già conquistato dodici anni fa e anche nella stagione in corso hanno avuto un percorso importante in Champions (benché siano poi arrivati terzi nel girone): due vittorie contro il Real, due 0-0 fatali all’Inter. Di sicuro lo Shakhtar non coglierà di sorpresa Fonseca, al quale l’Europa League sta facendo ripercorrere molte tappe della propria storia: nei sedicesimi ha eliminato il Braga, di cui è stato allenatore nel 2015-2016; adesso trova il club che ha guidato nelle tre stagioni successive, prima di trasferirsi a Roma, conquistando tre campionati e tre coppe d’Ucraina. «Sarà bello tornare in un Paese in cui sono stato felice. Conosco bene i calciatori, sono forti, dovremo essere al cento per cento per qualificarci. E sarà indispensabile fare bene a Roma perché là, anche se giocheremo a Kiev, sarà durissima».
Il Milan disputerà l’andata in trasferta, la Roma in casa. I due turni sono in programma l’11 e il 18 marzo, per i rossoneri cadono in un periodo complicato: la gara di Manchester sarà preceduta dall’incontro di Verona, in mezzo alle partite di Coppa ci sarà il Napoli. Un ciclo di ferro, insomma, a ritmi serratissimi. Un po’ più semplice il cammino dei giallorossi, che prepareranno l’andata affrontando il Genoa e, prima di volare in Ucraina, andranno a Parma. Non sono segnalate particolari criticità legate al Covid, almeno al momento, per le trasferte delle due squadre italiane, nemmeno per il Milan che dovrà andare in Inghilterra. Intanto, domani, Fonseca e Pioli si sfideranno in campionato (senza Dzeko, che dovrà stare fermo almeno un paio di settimane). E nessuno dei due penserà all’Europa League.