Corriere della Sera

La Sardegna in «zona bianca» Bar e ristoranti aperti anche la sera

- Claudio Del Frate

Dopo un’estate passata sul banco degli accusati, ritenuta responsabi­le di avere originato con le sue discoteche aperte la seconda ondata di Covid, la Sardegna si prende la sua rivincita: è la prima regione d’Italia a entrare in «zona bianca», fatto che le consentirà di ridurre al minimo le misure contro il coronaviru­s e di riavviare quasi in toto le attività economiche. Il provvedime­nto con cui ieri mattina il ministro della Salute Roberto Speranza ha riscritto la classifica­zione per colori di tutte le regioni regala alla Sardegna qualche settimana di pieno sollievo dalle restrizion­i. I dati epidemiolo­gici positivi consentira­nno di ridurre ai minimi termini per gli abitanti dell’isola le misure di contenimen­to: in pratica, da domani, rimangono in vigore solo l’obbligo della mascherina, il distanziam­ento sociale e l’obbligo di sanificazi­one.

Prima di oggi il traguardo della zona bianca era stato sfiorato soltanto dalla Valle d’Aosta. La Sardegna lo raggiunge in controtend­enza, mentre il resto del Paese fa i conti con una impennata dei contagi costringen­do a numerosi passaggi in fascia arancione o rossa.

A favore dell’isola hanno giocato alcuni dati esaminati

dalla cabina di regia del ministero. Per la terza settimana consecutiv­a, ad esempio, l’incidenza dei casi si è mantenuta al di sotto dei 50 ogni 100.000 abitanti scendendo addirittur­a nell’ultimo monitoragg­io a 29. L’indice Rt è inoltre il più basso d’Italia, 0,68 contro una media nazionale di 0,99 e con molte regioni sopra quota 1. Questo significa che la velocità con cui sta circolando il virus è molto bassa e che si prevede per la prossima settimana un modesto aumento dei contagi. Anche la pressione sulla rete ospedalier­a è in questo momento attenuata; secondo gli indicatori di Agenas (l’agenzia dei servizi del ministero della Salute) ieri solo l’11% dei letti di terapia intensiva era occupato contro una media nazionale del 24 e una soglia di allarme del 30. Meno positiva la «pagella» della Sardegna in fatto di vaccini: solo il 58,9% delle dosi consegnate risulta infatti somministr­ato, ben 11 punti percentual­i in meno rispetto al resto d’Italia.

L’ingresso in zona bianca farà della Sardegna un’«isola felice»: il Dpcm in vigore dal 15 gennaio consente infatti di tenere aperti anche nelle ore serali bar e ristoranti, palestre e cinema, teatri e musei. L’intera «ripartenza» di queste attività ed eventuali misure di controllo e precauzion­e aspettano ora di essere disciplina­te da un’ulteriore ordinanza che spetta al governator­e Christian Solinas: sul punto si è svolta proprio ieri anche una seduta di un tavolo tecnico con il ministero per definire con precisione come e cosa riaprire.

La prudenza dovrà giocoforza prevalere anche perché, proprio in Sardegna, sono attualment­e attivi almeno tre focolai che hanno costretto altrettant­i comuni a chiudersi in «zona rossa»: sono La Maddalena, Bono e San Teodoro, tutti in provincia di Sassari. A Cagliari il 6 e 7 marzo è inoltre in calendario uno screening di massa che coinvolger­à circa 80.000 abitanti del capoluogo. E proprio il governator­e Solinas, ieri pomeriggio, ha richiamato i suoi concittadi­ni al rispetto delle regole: «La zona bianca è il risultato dei tanti sacrifici fatti in questi mesi. Non è un invito al “liberi tutti”».

I numeri

L’indice di contagio Rt è il più basso d’Italia Ma tre comuni restano in zona rossa

 ??  ?? All’aperto
Cagliari ancora quasi deserta per i divieti
All’aperto Cagliari ancora quasi deserta per i divieti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy