Caso bin Salman, Renzi sotto accusa. Lui: rapporti necessari
Dem e 5 Stelle chiedono chiarimenti sulla visita a Riad: «Quanto riceve dai sauditi e per cosa?»
Intrattenere rapporti con l’Arabia Saudita «non solo è giusto, ma è anche necessario». Matteo Renzi risponde così alle critiche di Pd, M5S e Leu e in una lunga e-news replica alle polemiche sulla sua partecipazione alla conferenza di Riad, un mese fa, e tornate d’attualità venerdì dopo il rapporto della Cia contro Mohammed bin Salman, accusato dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Il leader di Iv ricorda di aver spesso difeso i giornalisti perseguitati dai regimi dittatoriali e respinge l’accusa di aver taciuto sulla vicenda; sottolinea di pagare in Italia le tasse sui compensi ricevuti per le sue conferenze e afferma di non aver mai avuto finanziamenti stranieri per il partito. «L’Arabia Saudita — sostiene Renzi — è un baluardo contro l’estremismo islamico ed è uno dei principali alleati dell’Occidente. Anche in queste ore, segnate dalla polemica sulla vicenda Khashoggi, Biden ha riaffermato la necessità di questa amicizia in una telefonata al re Salman». Il M5S lo incalza: «Approva le condizioni di donne, omosessuali, oppositori politici in Arabia Saudita? Quanto riceve dalla fondazione saudita e per fare cosa?». Il Pd pure attacca: ha il dovere di chiarire. E Renzi: «Se c’è una cosa che mi caratterizza è che io non scappo davanti ai problemi. Sono felice perché in queste settimane M5S, Pd e Leu litigano su tutto ma io sono uno dei rari motivi di unità. Mi spiace solo che si utilizzi la vicenda saudita per coprire le difficoltà interne e per giustificare un’alleanza nella quale si sta insieme contro l’avversario e non per un’idea».