Corriere della Sera

Roveda: «Aedes pronta a investire Negozi e outlet rendono ancora»

- di Fabio Savelli

Il retail fisico è vivo e lotta insieme a noi. Apparentem­ente piegato dalla pandemia, demonizzat­o per la sua stessa essenza che vive di contatti, relazioni, scambi, transazion­i il commercio non è finito. Neanche quello extraurban­o. Semmai sta decadendo un certo tipo di format, alla francese, con grande ipermercat­o e galleria chiusa antistante. Non lo sta scalfendo davvero neanche l’ecommerce. Che anzi s’integra alla perfezione per alcune categorie di prodotto, che potremmo definire esperienzi­ali. Se c’è bisogno di testare, toccare, valutare il canale online diventa una propaggine del negozio fisico. E allora anche gli spazi servono, le metrature, forse servono sempre di più i magazzini, per il ritiro della merce.

Aedes è un interessan­te punto di osservazio­ne. Intermedia­zione immobiliar­e, gestore e sviluppato­re di spazi commercial­i e uffici, quotata al segmento Mta di Borsa Italiana. Ha appena annunciato un’operazione di rafforzame­nto patrimonia­le da quasi 50 milioni interament­e sottoscrit­ta pro-quota dal suo socio di maggioranz­a, Augusto. Spiega l’amministra­tore delegato Giuseppe Roveda, che «serve per recuperare risorse per nuovi investimen­ti». Una strategia da qui ai prossimi anni che forzando potremmo definire persino anticiclic­a. La stella polare è lo sviluppo del Caselle Open Mall, un progetto commercial­e innovativo vicino all’aeroporto Pertini di Torino che dovrebbe aprire le porte al pubblico entro la fine del 2024. «Prima dell’inizio della pandemia avevamo già commercial­izzato il 30% degli spazi — dice Roveda — poi ci siamo inevitabil­mente fermati ma ci attendiamo di riprendere a breve con una prospettiv­a di rendimenti interessan­ti sul lungo termine».

Nel portafogli­o investimen­ti non ci sono più gli shopping center tradiziona­li, ma ci sono ancora i Retail Park, i Big Box e gli outlet come la quota del Serravalle Village per un valore complessiv­o delle attività immobiliar­i consolidat­e superiore ai 400 milioni. «Negli ultimi cinque anni abbiamo valorizzat­o il portafogli­o uffici: 160 milioni di vendite e rendimenti alti. Ora puntiamo su concept innovativi, come l’outlet a San Marino, in partnershi­p col gruppo Borletti», spiega Roveda. La pandemia sta accelerand­o la transizion­e digitale, quindi il format dell’ecommerce inevitabil­mente prenderà maggiore quota di mercato. «Ci saranno aziende che ridurranno il numero di punti vendita ma non le superfici e altre che faranno al contrario», evidenzia Roveda. Sui canoni di locazione era inevitabil­e il contraccol­po. «Abbiamo spalmato i contratti su un tempo più lungo per compensare i mancati introiti delle attività rimaste chiuse per il lockdown. Ma a Serravalle abbiamo firmato cinque contratti a canoni identici all’era pre-Covid — spiega il top manager —. Non c’è una vera contrazion­e nelle location interessan­ti». Al momento nessun interesse per il residenzia­le dove tra gli investitor­i c’è grande concorrenz­a. «Certo qualche riflession­e

Le superfici

Il numero dei punti vendita diminuirà ma aumenteran­no le superfici

lo smart working struttural­e finirà per porla, con la necessità della stanza in più», riflette Roveda. Come converrà interrogar­si sul segmento degli uffici, «che godeva di grande vivacità soprattutt­o a Milano e Roma». Gli spazi andranno ripensati. E forse anche i rendimenti.

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Alla guida Giuseppe Roveda, 52 anni, è amministra­tore delegato del gruppo di real estate Aedes

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