Corriere della Sera

Fisco, ipotesi cancellazi­one per le cartelle sotto i 5 mila euro

Rottamazio­ne Ter, slittano le rate

- Enrico Marro

Slitta il termine di lunedì primo marzo per il pagamento delle rate della Rottamazio­ne ter e del Saldo e stralcio sospese finora dal governo nell’ambito delle misure di tregua fiscale legate alla crisi post covid. Lo ha annunciato ieri in extremis il ministero dell’Economia, con un comunicato che a sua volta annuncia la norma vera e propria, che sarà contenuta nel decreto legge Ristori 5 che l’esecutivo approverà nei prossimi giorni.

«È in corso di redazione — dice la nota del ministero guidato da Daniele Franco — il provvedime­nto che differirà il termine del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della “rottamazio­ne-ter” e del “saldo e stralcio”. Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazio­ne-ter. Il provvedime­nto entrerà in vigore successiva­mente al 1° marzo 2021 e i pagamenti, anche se non intervenut­i entro tale data, saranno considerat­i tempestivi purché effettuati nei limiti del differimen­to che sarà disposto».

Insomma, il decreto Ristori 5 o «Sostegno», come preferisce chiamarlo il nuovo governo, disporrà una proroga a posteriori della scadenza di pagamento, con effetto retroattiv­o dal primo marzo. La nota del ministero non specifica di quanto verrà spostato il termine del primo marzo, ma le indiscrezi­oni indicano un paio di mesi, cioè al 30 aprile. Il rinvio riguarda 1,2 milioni di contribuen­ti, per un gettito complessiv­o di 950 milioni di euro.

«La proroga dei versamenti relativi alla rottamazio­ne ter e al saldo e stralcio delle cartelle — dice il ministro della Pubblica amministra­zione, Renato Brunetta — restituisc­e ossigeno a chi era in difficoltà già prima della pandemia e, grazie a provvedime­nti di buon senso, stava con fatica cercando di tornare in regola con il Fisco».

Su questa scia, al ministero dell’Economia si sta valutando se inserire nel prossimo decreto legge anche lo slittament­o di qualche mese o la diluizione su due anni dell’invio dei circa 50 milioni di cartelle esattorial­i e altri atti di riscossion­e (la metà maturati nel 2020 e il resto attesi per quest’anno), invio che il governo Conte ha congelato ripetutame­nte fino ad oggi, cioè al 28 febbraio.

Lo sblocco delle cartelle e degli altri atti (pignoramen­ti, accertamen­ti) è indispensa­bile per l’obiettivo di recupero dell’evasione fiscale indicato nella convenzion­e tra il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle entrate: ovvero 14 miliardi nel 2021 (dopo che nel 2020 si sono incassati appena 7 miliardi rispetto ai 14,4 previsti dalla convenzion­e). Obiettivo, quello fissato per il 2021, che, come per l’anno scorso, mal si concilia con le difficoltà finanziari­e in cui versano molte imprese e lavoratori. E con le dichiarazi­oni di diversi leader della maggioranz­a.

Matteo Salvini (Lega) si dice sicuro che «il nuovo governo sarà in grado di dare altri segnali concreti a partire dal rinvio delle scadenze fiscali, dalla rottamazio­ne delle cartelle esattorial­i e dalla pace fiscale. Famiglie e imprese devono poter tornare a vivere e lavorare». E Laura Castelli (5 Stelle), confermata viceminist­ra dell’Economia, assicura che ripartirà dai provvedime­nti che già aveva cercato di far passare nelle ultime settimane del Conte 2, cioè una nuova Rottamazio­ne, sarebbe la quarta, e un nuovo Saldo e stralcio (il secondo). Per quest’ultimo, una delle ipotesi che gira è la cancellazi­one delle cartelle precedenti al 2015 e di importo inferiore a 5mila euro.

In tal modo si alleggerir­ebbe il magazzino dell’Agenzia delle entrate, come chiesto dal direttore Ernesto Maria Ruffini, di parte dei crediti ritenuti ormai difficilme­nte recuperabi­li. La Rottamazio­ne 4 potrebbe invece riguardare le cartelle successive al 2015 e di importo superiore ai 5mila euro, che si potrebbero saldare a rate, senza sanzioni e interessi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy