Non basta CR7
Juve in vantaggio con il solito Ronaldo ma il Verona reagisce e pareggia con Barak
Il decimo scudetto consecutivo è sempre più lontano, quasi un miraggio. La Juventus si fa raggiungere dal Verona dentro il Bentegodi spazzato da un vento gelido e se oggi l’Inter riuscirà a piegare il Genoa scapperà a più 10, anche se i bianconeri hanno sempre da recuperare la partita contro il Napoli e possono contare sullo scontro diretto allo Stadium. Ma il filo della speranza è sempre più sottile. Non basta il solito Ronaldo, il più vecchio e anche il più convinto a non volersi arrendere. Il 19° acuto in venti partite del capocannoniere della serie A non riesce a nascondere le magagne di Madama. È vero che Pirlo è in emergenza, senza sette giocatori e con otto Under 23 in panchina. Ma alla Juve, oltre alla fluidità della manovra, mancano anche la ferocia e il cinismo degli anni passati. Non riesce a mettere sotto l’Hellas, ma soprattutto non riesce a gestire il vantaggio a inizio ripresa. Il gol del suo campione si trasforma in una cocente illusione. Il Verona riaggiusta la partita con Barak e nel finale è proprio la squadra di Juric a sfiorare il colpo da tre punti. Alla fine il migliore dei bianconeri è Szczesny. Qualcosa non torna.
La Juve, con concentrazione e aggressività, parte forte. Ma l’assalto dura si e no cinque minuti, il tempo di un paio di mischie nell’area avversaria e un tiro di Ramsey deviato in angolo da Silvestri. Poi l’Hellas, minuto sette, costruisce l’occasione più nitida del primo tempo, un colpo di testa di Faraoni dopo un cross di Zaccagni a cui Szczesny pone rimedio con l’aiuto del palo.
Da quel momento la partita diventa equilibrata e contratta. I bianconeri non sfondano più e solo una volta Chiesa arriva al tiro nello specchio della porta. La Juve sbaglia troppo in uscita e ha poco fosforo in mezzo al campo, dove si fa sentire l’assenza di Arthur. Pirlo sceglie il 3-5-2 con gli ex viola Chiesa e Bernardeschi (meglio il primo del secondo) e Ramsey che cerca di attaccare la profondità. Il Verona è aggressivo, ma al tempo stesso contratto per il timore di lasciare spazio alle ripartenze dei rivali.
Rammarico per qualche errore, nel secondo tempo abbiamo dominato
È mancata aggressività I giovani ancora non capiscono certi dettagli
Nel secondo tempo, come nel primo, Madama parte a testa bassa e con l’azione più bella della partita sblocca il risultato: l’affondo è di Ramsey, l’assist perfetto di Chiesa che Ronaldo trasforma, con un destro incrociato.
Lo stesso Ramsey, dopo una gran giocata di Kulusevski, fallisce il raddoppio e allora il Verona si rimette in carreggiata. Juric rimonta con i cambi: Veloso e Lazovic (oltre a Zaccagni) mettono la zampino nell’azione del pareggio di Barak che salta sulla testa di Alex Sandro e non dà scampo a Szczesny. Per lui è il sesto gol. Il Verona veniva da tre vittorie in casa, ma questo pari di sostanza vale moltissimo. Per la Juve, invece, è un altro passo indietro, quasi una resa. Da qui in avanti non dovrà più sbagliare.