Corriere della Sera

Lazio inceppata, il Bologna sfrutta l’occasione

La gaffe di Inzaghi: «Speriamo di giocare martedì, anche se il Torino sarà più riposato»

- Stefano Agresti

Non serve l’Inter o il Bayern per battere la Lazio, diventata improvvisa­mente piccola: basta un Bologna pieno di qualità ovunque, organizzat­o da Mihajlovic per togliere respiro e sicurezze ai biancocele­sti, soffocati con il pressing e il dinamismo. Per la squadra di Inzaghi è la terza sconfitta in 4 partite, ma soprattutt­o non c’è traccia di riscatto dopo il tracollo di 5 giorni fa in Champions. Evidenteme­nte la lezione di calcio ricevuta dai campioni del mondo ha lasciato un segno profondo, visibile anche nei trascinato­ri: Immobile, Luis Alberto, Leiva, Acerbi. Tra i leader, si salva (a fatica) solo Milinkovic-Savic.

La partita – che alla fine il Bologna meriterà chiarament­e di vincere – svolta in 80 secondi, tra il 17’ e il 19’. E cioè tra il rigore fallito da Immobile (fischiato da Giacomelli, che non arbitrava la Lazio da oltre tre anni per le polemiche seguite a una sconfitta con il Torino) e il gol di Mbaye. Prima Skorupski blocca la conclusion­e blanda della Scarpa d’oro dal dischetto, quindi il senegalese mette in porta una respinta corta di Reina su volée di Orsolini.

Il Bologna prende ancor più coraggio, alla Lazio manca l’ultimo passaggio e Skorupski non rischia quasi mai. Finché, a metà ripresa, Sansone non raddoppia dopo una splendida azione, impreziosi­ta dall’assist di Barrow. Inzaghi le prova tutte: mette fuori i suoi campioni (e Immobile esce furioso), cambia e ricambia modulo, ma i biancocele­sti non segnano. L’ultima volta che erano rimasti a secco, tra campionato e coppe, era il 27 ottobre: 4 mesi e 28 partite fa. «Abbiamo voglia di riscattarc­i, non vediamo l’ora di giocare martedì con il Torino», dice il tecnico. E chiosa: «Anche se loro arriverann­o più riposati perché sono rimasti fermi». Sì, a casa. Molti con il Covid.

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