Corriere della Sera

Il prof solo al comando Non ci sarà un direttorio

- di Monica Guerzoni

«Io ci sono e ci sarò», aveva promesso Conte agli «amici» del M5S dal tavolino che dava le spalle a Palazzo Chigi. E a neppure un mese da quella uscita di scena, per l’ex premier il momento è arrivato. Nessun direttorio, sarà lui a rifondare i Cinque Stelle.

«Io ci sono e ci sarò», aveva promesso Giuseppe Conte agli «amici del Movimento» nel giorno del discorso del tavolino, spalle a Palazzo Chigi e sguardo puntato al suo futuro politico. Nemmeno un mese dopo l’uscita di scena in diretta tv, per l’ex premier il futuro è già qui. Sarà lui il leader dei 5 Stelle, del nuovo Movimento che sorgerà dalla rifondazio­ne voluta da Beppe Grillo. Dopo giorni di riflession­i e dubbi, l’avvocato che sognava un partito tutto suo ha raccolto l’invito del fondatore del M5S e ha accettato di mettersi al lavoro sulla «ristruttur­azione integrale» della prima forza politica del Parlamento italiano, dilaniata dal sì al governo Draghi e decimata da fughe ed espulsioni.

Il giurista pugliese entra all’Hotel Forum con passo svelto e look total blu, camicia in tinta e niente cravatta. E tre ore dopo ne esce da «capo» incaricato. «Ovvio che Conte sarà il leader», assicura chi ha parlato con Grillo. Il come è ancora tutto da decidere, perché il professore non ha voluto (per ora) nessun incarico formale e si è preso una settimana o poco più per ottenere le ultime garanzie e lavorare al progetto. «Se verrà condiviso da tutti mi impegnerò a realizzarl­o insieme agli iscritti, ai parlamenta­ri e ai simpatizza­nti», è stato il ragionamen­to di Conte al vertice con i «big». Disponibil­e e ben lieto, ma alle sue condizioni.

Forte dei sondaggi e di quattro milioni di seguaci sui social, stando ai numeri di Rocco Casalino, l’avvocato ha chiesto carta bianca, o quasi: libertà di pensiero e di manovra per trasformar­e i 5 Stelle

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