Corriere della Sera

Riecco Trump, festeggiat­o dai fan: «Il viaggio continua, Biden pessimo»

Prima uscita da ex presidente: sono io il partito repubblica­no. Ma il 46% dei conservato­ri non lo vuole

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Il «viaggio cominciato quattro anni fa è tutt’altro che finito. Non faremo nuovi partiti e saremo più forti che mai». Donald Trump rivendica la leadership, la rappresent­anza assoluta del partito repubblica­no e non esclude di candidarsi per le presidenzi­ali nel 2024: «Chissà, potrei decidere di battere Biden per la terza volta». Anche perché «Joe si sta rivelando ancora più disastroso di quanto avessi immaginato. In un solo mese siamo passati da “America First” ad “America Last”».

Trump è riemerso ieri pomeriggio a Orlando, in Florida, dopo un mese di silenzio. Ha parlato per oltre un’ora sul palco della Cpac, la «Conservati­ve Political Action Conference», il tradiziona­le raduno annuale della base più conservatr­ice. In platea non tutti avevano la mascherina; molti, invece, indossavan­o cappellini rossi vecchio tipo («Make America Great Again») e nuova versione, con il numero 47 stampato sulla visiera. Come dire: The Donald tornerà alla Casa Bianca come 47° presidente. Il primo passaggio, comunque, è «mettere ordine» nel fronte conservato­re. Tanto che Trump comincia così: «Siamo qui riuniti per parlare del futuro, il futuro del nostro movimento, il futuro del nostro partito e il futuro del nostro amato Paese».

Il partito è lacerato. Ma l’ex presidente la vede in un altro modo: «Il partito repubblica­no è unito. La sola divisione che vediamo è tra una manciata di mediocri politici dell’establishm­ent di Washington e tutto il resto del Paese». La lista nera è nota: il numero uno dei senatori, Mitch McConnell, la numero tre della gerarchia repubblica­na alla Camera, Liz Cheney; i sette parlamenta­ri che sabato 13 febbraio votarono per la condanna di Trump nel processo di impeachmen­t.

L’assalto dei trumpiani a Capitol Hill è stato praticamen­te rimosso nella quattro giorni della convention. Quegli incidenti, però, hanno lasciato il segno non solo a Washington. Trump è sfuggito alla condanna per «aver incitato all’insurrezio­ne, ma stando ai sondaggi ha perso per strada un’ampia quota di consensi. Una ricerca condotta da «Politico-Morning Consult poll» tra gli elettori repubblica­ni mostra che il 59% vorrebbe che Trump «avesse un ruolo prominente» e il 54% si dichiara disposto ad appoggiarl­o nelle primarie presidenzi­ali del partito. Ciò significa che il 40-46% dei conservato­ri lo vorrebbe fuori da tutti i giochi. Non è poco. Interessan­te anche la rilevazion­e della Suffolk University per conto di Usa Today: solo il 46% degli attuali simpatizza­nti repubblica­ni voterebbe per una nuova formazione trumpiana. Ecco allora che The Donald accantona il progetto di lanciare un nuovo soggetto politico: «Non frammenter­emo il nostro potere. L’unità è la nostra forza». Trump proverà a trasformar­e il Gop, il Great Old Party di Abraham Lincoln e poi di Ronald Reagan, nel «T-party», nel partito trumpiano, come ha annunciato, tra le ovazioni, Donald Jr, primogenit­o dell’ex presidente. I fondi ci sono, almeno per partire. Quello che manca, per ora, è la strategia.

Trump indica un obiettivo: opposizion­e senza riserve. «Tutti sapevamo che sarebbe andata male, ma nessuno di noi immaginava che sarebbe andata così male. Joe Biden ha vissuto il peggior primo mese da presidente nella storia moderna». Il governo democratic­o ha «riaperto i confini con il Messico», distrutto posti di lavoro, rallentato la riapertura delle scuole, danneggiat­o la politica energetica, cancelland­o il progetto della «Keystone XL pipeline», il gasdotto che avrebbe dovuto collegare Canada e Stati Uniti.

Nessun margine, quindi, per un negoziato. E i parlamenta­ri repubblica­ni che non seguiranno la linea, saranno sfidati dal «movimento trumpiano» o dal «T-party» nelle elezioni di midterm, nel 2022.

Siamo qui riuniti per parlare del futuro, il futuro del nostro partito e del nostro amato Paese Non frammenter­emo il nostro potere L’unità è la nostra forza

Tutti sapevamo che sarebbe andata male, ma nessuno immaginava così male. Biden ha vissuto il peggior primo mese da presidente nella storia moderna

Secondo i sondaggi oltre il 40% degli elettori conservato­ri lo vuole fuori dai giochi

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L’ex presidente Donald Trump, 74 anni, ieri sul palco del raduno annuale dei conservato­ri a Orlando, in Florida (Afp)
Sul palco L’ex presidente Donald Trump, 74 anni, ieri sul palco del raduno annuale dei conservato­ri a Orlando, in Florida (Afp)

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