Corriere della Sera

Stragi in Italia Morti gli ultimi due nazisti condannati

- Marco Gasperetti

Erano criminali di guerra, hanno vissuto vite lunghissim­e da uomini liberi. Avevano massacrato anche donne e bambini e non hanno mai pronunciat­o parole di pietà o pentimento. Sono morti in Germania (che con l’Austria non ha mai concesso la loro estradizio­ne in Italia) gli ultimi due militari tedeschi condannati all’ergastolo per le stragi di italiani senza aver trascorso un giorno in carcere o ai domiciliar­i. Di loro adesso ci restano i cognomi quasi identici come le loro storie. Si chiamavano Karl Wilhelm Stark, 100 anni, responsabi­le di una serie di eccidi commessi nel 1944 in diverse località dell’Appennino toscoemili­ano, e Alfred Stork, 97 anni, responsabi­le di una delle stragi di ufficiali italiani nell’isola greca di Cefalonia. Il primo è morto il 14 dicembre il secondo addirittur­a nel 2018, il 28 ottobre. Come i loro 55 ex commiliton­i condannati dal tribunale militare italiano all’ergastolo non hanno mai chiesto perdono ai familiari delle vittime. L’ex sergente Stark è stato sprezzante sino all’ultimo. «Il processo italiano è stata una farsa», disse tre anni fa agli inviati del Tg1 che lo scovarono nella sua casa natale di Monaco. L’ex caporale Stork fu ritenuto responsabi­le dell’uccisione di almeno 117 ufficiali italiani. «I corpi furono ammassati in un enorme mucchio uno sopra l’altro — confessò impassibil­e — poi li perquisimm­o e nelle tasche trovammo fotografie di donne e bambini, bei bambini». Amaro il commento del pg militare Marco De Paolis, che ha istruito le inchieste sugli eccidi nazifascis­ti: «Oltre 500 indagini, 17 processi, 57 ergastoli e nessuno ha scontato la pena». L’impunità di massa dei nazisti responsabi­li delle peggiori stragi commesse in Italia ormai è un fatto compiuto.

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