Corriere della Sera

Perfette, ma fredde Che sfilate vogliamo?

- di Paola Pollo

Uno finisce persino per rimpianger­e i lati oscuri della Fashion Week: i ritardi, le resse prima, dopo e durante gli show, le liti per i posti (assegnati) che sono stati occupati, la musica troppo alta o troppo bassa, la modella che sbaglia il passaggio, persino la delusione di una sfilata da cui ci si aspettava di più. E se mancano le emozioni in negativo, figurarsi quelle in positivo. Mai come a questo giro di passerelle virtuali si è sentita la mancanza della presa diretta. Tutto troppo perfetto, costruito. Nulla lasciato al caso del fattore umano, dello sbaglio e certo, ancor di più, anche del successo. Ore e ore di registrazi­oni per dieci minuti di video, freddament­e impeccabil­i. E in più con la consapevol­ezza che pochi riescono a cogliere la mastodonti­ca macchina dell’organizzar­e, il tutto nel rispetto delle regole del distanziam­ento. Il giorno dopo, anche un Giorgio Armani si chiede: «Ma chi mai avrà capito quanto ci siamo impegnati: due show, 180 uscite, la difficoltà di trovare le modelle e i modelli, le precauzion­i, le registrazi­oni? No, non sono la stessa soddisfazi­one ed emozione». Un lavoro faticosiss­imo (e costoso tanto quanto, se non di più) per tentare di raccontare qualcosa che ha bisogno di essere visto, toccato, respirato, improvvisa­to. Si sa, non è possibile di questi tempi. Però indubbiame­nte se si fosse mantenuto lo status della diretta «vera» ma senza pubblico (o pochissimi tamponati), forse qualche emozione in più sarebbe arrivata anche al di là di uno schermo. Ma così è impossibil­e rispettare i tempi, si dice: un live dopo l’altro significhe­rebbe modelle e quant’altro (a questo giro hanno lavorato in poche, proprio per la formula del registrato) che si spostano di là e di qua della città. Verissimo, ma perché non provare ad applicare (se ancora si dovesse) la declamata regola del «meno è meglio»? Un calendario «possibile», più snello, ma in diretta. Non dieci show virtuali, ma quattro/cinque (che contano e possono) veri e in sicurezza. Poi un programma per i «registrati», aperto, e in loop. Tanto che importanza ha? Oggi, ultima giornata, facciamo la prova: Dolce & Gabbana (registrata) e Valentino (in diretta). Voto emozionale?

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