Corriere della Sera

GIÀ TROPPE LITI TRA I PARTITI SEGUA LA SUA STRADA

DRAGHI

- Caro signor Saffioti,

Le prime scaramucce tra i partiti (in particolar­e sulle misure contro il coronaviru­s) scattate subito dopo il varo del governo devono sicurament­e preoccupar­ci. Se sono un assaggio dei prossimi mesi di litigiosit­à perenne e del ritorno agli slogan e alla demagogia significa che le forze politiche e i loro leader non hanno compreso un punto essenziale: il governo Draghi è la soluzione estrema che il presidente della Repubblica ha dovuto mettere in campo perché i partiti hanno fallito. Dal 2018, anno della sbornia populista, non sono riusciti a trovare maggioranz­e e governi stabili che onorassero il mandato popolare. E tutto questo anche in un momento in cui l’Italia si trova ad affrontare un’emergenza senza precedenti dal dopoguerra. Hanno dato loro un colpo alla democrazia rappresent­ativa e a quel popolo che esaltavano in ogni istante. Ora Draghi ha alcuni compiti precisi: vaccinare gli italiani, frenare la diffusione del virus, restituirc­i con le misure necessarie le nostre vite, i nostri lavori, le nostre città. Per farlo è giusto che ascolti chi è stato eletto ma non deve curarsi delle loro divisioni e delle ricette propagandi­stiche. Deve decidere, come è giusto che faccia chi ha in mano il governo del Paese: con serietà, efficacia e attenzione agli italiani in difficoltà. E se i partiti urlano troppo, non li ascolti.

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