Corriere della Sera

Raccolta

Il libro di Biondillo (Guanda) Indagine sentimenta­le sulle città

- Di Severino Colombo

Si può partire dalla visione che dei luoghi della città aveva Victor Hugo: un libro scritto sulla pietra; dalla riflession­e di John Ruskin su letteratur­a e architettu­ra: le uniche discipline che producono monumenti collettivi; ancora, dall’idea di Walter Benjamin sulle metropoli quali palestre dell’anonimato; o da quel modo virtuoso di arrivare al sodo, un mix tra senso pratico e understate­ment, che l’architetto milanese Giacomo Polin chiamava con il termine «pastasciut­ta».

Sono molte le porte per entrare nel nuovo libro dello scrittore e architetto Gianni Biondillo (Milano, 1966), Lessico metropolit­ano (Guanda, pagine 273, 18), qualunque sia la via d’accesso, però, ci si troverà sempre prima o poi ad avere a che fare con il presente e con il fatto che l’autore questo presente prova con costanza a capirlo, leggerlo, interpreta­rlo: siano spazi urbani, profession­i, soluzioni abitative, mutamenti antropolog­ici, distanziam­ento (o differenza) sociale, politiche di sviluppo. Il libro viene presentato dopodomani (alle 18) nell’evento online La narrazione delle città del Circolo dei Lettori di Torino: con Biondillo intervengo­no il filosofo Roberto Casati e la scrittrice Deirdre Mask, modera Riccardo Staglianò.

Nel Lessico — che propone accanto a testi inediti altri apparsi su giornali (tra cui il «Corriere della Sera»), periodici («Abitare»), blog («Nazione Indiana»), rivisti per l’occasione — Biondillo conduce per mano il lettore, anche quello meno preparato su temi di urbanistic­a, progettazi­one, costruzion­e, fornendogl­i innanzitut­to le parole: la sezione Glossario minimo riempie termini noti (centro, identità, innovazion­e, periferie...) di nuovi contenuti per cogliere l’anima della metropoli contempora­nea.

Lo scrittore mette da parte i personaggi dei suoi romanzi, ma non la narrazione che all’occorrenza innesta su di sé: esperienze, pensieri, scelte, vita quotidiana. Il terreno è fluido e accade, ad esempio, che nelle pagine sul visionario architetto futurista Antonio Sant’Elia s’intraveda l’«impalcatur­a» che è servita alla edificazio­ne del romanzo Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo 2018) che ne racconta l’avventura; o che nei percorsi che attraversa­no l’Italia-che-cambia — la città che sale, la metropoli che si allarga — si percepisca l’ombra lunga delle indagini sul territorio del suo ispettore Ferraro e si senta l’eco dei passi mossi sui sentieri dall’autore stesso.

Il volume tematicame­nte si pone in continuità con Metropoli per principian­ti del 2008: ma se lì Biondillo provava a prendere le distanze dall’architettu­ra a favore della narrativa (il libro fu elogiato proprio per come raccontava luoghi, forme e spazi), ora con il Lessico il punto di partenza è quello di riconoscer­e a sé stesso «una posizione anfibia»: scrittore e architetto insieme e felicement­e pacificati in una «terra di mezzo».

La città è dove l’occhio e l’esercizio critico di Biondillo trovano il terreno di maggiore presa: Milano, ma anche Roma e Napoli; poi ci sono i dialoghi d’architettu­ra, gli incontri con Renzo Piano, con Cini Boeri; le divagazion­i sul design, le creazioni di De Lucchi, le intuizioni degli imprendito­ri brianzoli Bonacina; i ricordi, gli anni da praticante in uno studio profession­ale. E il cerchio tra vita, architettu­ra, scrittura è chiuso.

 ??  ?? Gianni Biondillo (Milano, 1966); la cover del libro
Gianni Biondillo (Milano, 1966); la cover del libro
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy