Corriere della Sera

«Io e il Golden Globe Ho dato voce a Sophia»

Afroameric­ani superstar dopo le polemiche sui giurati bianchi. Serie tv, svetta «The Crown»

- di Stefania Ulivi commento di Paolo Mereghetti

Laura Pausini con «Io sì» ha vinto il Golden Globe per la Migliore canzone originale. Il brano è la colonna sonora del film «La vita davanti a sé» di Edoardo Ponti con Sophia Loren.

Èun premio che pesa, quello vinto da Laura Pausini ai Golden Globes 2021 — miglior canzone con Io si (Seen) da La vita davanti a sé di Edoardo Ponti, candidato anche nella categoria miglior film straniero, dove vinto Minari di Lee Isaac Chung — che allunga lo sguardo verso gli Oscar (in programma il prossimo 25 aprile). Il 15 marzo si saprà se il brano scritto con Diane Warren e Niccolò Agliardi, già nella shortlist, sarà in nomination.

Oscar 2021 dove si presenta da favorito Nomadland, Leone d’oro a Venezia 77, miglior film e miglior regia, grazie a cui Chloé Zhao diventa la seconda cineasta incoronata ai

Golden Globes battendo le colleghe Regina King e Emerald Fennell, David Fincher e Aaron Sorkin. La sua doppietta con la parabola on the road di Fern (Frances McDormand, dal libro di Jessica Bruder) rende storica questa edizione. Ha rotto l’incantesim­o lungo quasi 40 anni con gran gioia di Streisand che vinse per Yentl («Era ora, congratula­zioni Chloé, meritatiss­imo»).

Unici questi Golden Globes numero 78. Non solo per la pandemia che ha diviso la premiata coppia Tina Fey e Amy Poelher, regine del Saturday Night Live. Una a New York al Rainbow Room di New York, la seconda al tradiziona­le Beverly Hilton Hotel a Los Angeles. Ma anche per le polemiche che hanno investito i padroni di casa, i giornalist­i stranieri dell’Hfpa (Hollywood Foreign Press Associatio­n), accusata di essere impermeabi­le (nessun nero tra gli 87 associati) e poco trasparent­e. Così i premi agli ottimi interpreti neri — postumo per Chadwick Boseman, scomparso in agosto per Ma Rainey’s Black Bottom, quello per la miglior attrice all’esordiente Andra Day (The United States vs. Billie Holiday), i non protagonis­ti Daniel Kaluuya, per Judas and the Black Messiah e John Boyega, per Small Axe - prendono il sapore del risarcimen­to.

Una sorpresa è stata la doppietta di Sacha Baron Coen per Borat 2. Mentre sul fronte tv ha confermato le previsioni The Crown: sei le candidatur­e, quattro premi. Miglior serie drammatica, fa vincere la coppia Diana e Carlo, Emma Corrin e Josh O’Connor, e Gillian Anderson(Margareth Thatcher). Netflix festeggia anche per La regina degli scacchi, e la sua protagonis­ta, Anya Taylor-Joy. Grande sconfitto Mank di David Fincher che si consola con un paio di shottini. Tra i momenti che restano, la gioia di Jody Foster (non protagonis­ta per The Mauritania­n), elegantiss­ima in pigiama come la moglie. Jane Fonda, indomita e divina. E il placido Bill Murray, camicia hawaiana e Martini dry.

 ??  ??
 ??  ?? ● Chloé Zhao è stata premiata come miglior regista per «Nomadland», anche miglior film. Nata in Cina, 38 anni, è la prima donna a vincere questo riconoscim­ento dal 1984
● Chloé Zhao è stata premiata come miglior regista per «Nomadland», anche miglior film. Nata in Cina, 38 anni, è la prima donna a vincere questo riconoscim­ento dal 1984

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy