Curva in risalita, Speranza avverte: «Ci aspettano settimane non facili»
Dopo una lunga frenata i casi hanno ripreso a crescere nel mondo E l’Italia non fa eccezione. Il pressing di Berlusconi e Salvini per lo Sputnik
Il Covid riprende a correre nel mondo. Dopo un mese e mezzo in frenata, la scorsa settimana i casi sono tornati a crescere per la prima volta ed è una ripartenza che purtroppo l’Oms si aspettava. L’Italia non fa eccezione, anzi. Il Cnr ritiene che la situazione dell’epidemia nel nostro Paese sia confrontabile a quella che si registrava nel Regno Unito a dicembre, «quando la curva di incidenza dei positivi mostrava una crescita esponenziale, con un tempo di raddoppio pari a 5,2 giorni».
E infatti da quando sono stati introdotti i test rapidi il tasso di positività in Italia non è mai stato così alto: 7,7 per cento, un numero che allarma gli scienziati e preoccupa molto anche il ministro della Salute. «La curva dei contagi sta risalendo in modo significativo in tutte le regioni e abbiamo bisogno ancora di batterci con energia», ha avvertito Roberto Speranza parlando alla presentazione dei dati del Programma esiti di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Il ministro di Leu avrebbe una gran voglia di gridare «che tutto è finito, siamo in una fase diversa e si può aprire tutto», invece, visti anche i 13.114 nuovi casi e i 246 morti di ieri, gli tocca dire la cruda verità: «Le prossime settimane non saranno facili per la gestione dell’emergenza Covid e dobbiamo riconoscerle per quelle che sono». Il governo deve «avere il coraggio di assumere decisioni coerenti rispetto alla sfida che abbiamo davanti a noi sul piano istituzionale».
Lo sguardo fisso ai contagi dell’ultima settimana, «che sono cresciuti in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti», il responsabile della Salute ricorda agli italiani che dobbiamo «fare i conti con una epidemia che è ancora il nostro principale avversario». Parole che sembrano rivolte ai tanti che continuano ad assembrarsi, senza rispettare le regole di contenimento. «Abbiamo un’epidemia ancora molto forte e presente sui territori — è l’amara constatazione del ministro —. Abbiamo una campagna di vaccinazione da accelerare, che ha prodotto già uno sforzo in avanti significativo negli ultimi giorni».
Ma ancora non basta, tanto che Silvio Berlusconi spinge per il vaccino russo Sputnik («Funziona benissimo») e Matteo Salvini propone di iniziare con le prime somministrazioni a chi vive o lavora vicino alla Repubblica di San Marino, dove lo stanno già somministrando. L’Italia è indietro, ammette Speranza: «Abbiamo numeri che stanno andando nella direzione giusta, ma che dovranno ancora crescere. L’accelerazione della campagna vaccinale ci consentirà di uscire in modo strutturale da questa vicenda». Serve ancora tanta prudenza, è il monito del ministro, che sprona ad «avere il massimo senso del rigore, del rispetto, dell’attenzione delle norme». Perché questo virus insidioso «non si batte solo con ordinanze e Dpcm, c’è bisogno di sentire il senso di una sfida collettiva».
Non si batte il virus solo con ordinanze e Dpcm, c’è bisogno di sentire il senso di una sfida collettiva