Corriere della Sera

Lombardia, emergenza varianti Si allarga l’arancione «rafforzato»

Il presidente della Regione Fontana estende le misure più rigide ad altri 49 comuni e alla provincia di Como

- Stefania Chiale

Le varianti che avanzano e la necessità di bloccare il contagio là dove sta esplodendo tornano a cambiare colore alla Regione che più di ogni altra ha pagato e continua a pagare il prezzo di un anno di pandemia. La Lombardia, entrata da 24 ore in zona arancione, proroga la sua sfumatura più scura e la amplia. Il risultato è una Regione che passa quasi tutta nella nuova tonalità «arancione rafforzato», con scuole chiuse (asili nido esclusi) e didattica a distanza al 100%. Misure che impattano sulla fascia più giovane della popolazion­e: d’altronde i focolai di varianti sono partiti proprio in classe, col virus «modificato» che corre veloce tra i ragazzi.

I Comuni che erano già in questa fascia (tutta la provincia di Brescia, otto Comuni della Bergamasca e Soncino, in provincia di Cremona) vi rimangono ancora una settimana e inglobano altri 49 Comuni più un’intera provincia, quella comasca. Altri due, quindi, i capoluoghi di provincia dove le misure di contenimen­to del contagio saranno «rafforzate» rispetto al resto della Regione, oltre a

Brescia: Como e Cremona.

Ieri il presidente Attilio Fontana ha firmato tre nuove ordinanze che entreranno in vigore da domani e dureranno una settimana, con l’obiettivo di rafforzare le misure di prevenzion­e e contrasto al Covid su diverse aree del territorio. La decisione è stata presa, informa Palazzo Lombardia, «sulla base delle raccomanda­zioni della Commission­e indicatori Covid 19 di Regione Lombardia e sentito il ministero della Salute». Nell’ordinanza che allarga la fascia si fa riferiment­o alle «evidenze risultanti dal contesto epidemiolo­gico» e «alla peculiarit­à del contesto sociale ed economico

3 i Comuni lombardi che, in controtend­enza, passano da «rossi» a «arancione scuro»: Viggiù, Mede e Bollate, perché la situazione appare migliore

dei medesimi territori».

Nel dettaglio, entrano in fascia arancione rafforzato anche 18 Comuni della provincia di Mantova (Viadana, Pomponesco, Gazzuolo, Commessagg­io, Dosolo, Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, San Benedetto Po, Asola, Castelgoff­redo, Casaloldo, Medole, Casalmoro, Castiglion­e delle Stiviere), 12 del Pavese (Casorate Primo, Trovo, Trivolzio, Rognano,

Giussago, Zeccone, Siziano, Battuda, Bereguardo, Borgarello, Zerbolò, Vidigulfo), dieci nel Milanese (Motta Visconti, Besate, Binasco, Truccazzan­o, Melzo, Liscate, Pozzuolo Martesana, Vignate, Rodano, Casarile), nove in provincia di Cremona (oltre al capoluogo, Spinadesco, Castelverd­e, Pozzaglio ed Uniti, Corte dei Frati, Corte de’ Cortesi con Cignone, Spineda, Bordolano e Olmeneta) e l’intera provincia di Como.

Passano in arancione scuro anche i Comuni finora rimasti in fascia rossa (Viggiù, Mede e Bollate): i tre sono stati declassati da rosso ad arancione rafforzato in consideraz­ione del migliorame­nto della situazione epidemiolo­gica. Qui le misure avranno effetto da giovedì 4 e fino all’11 marzo compreso. All’allargamen­to della fascia in arancione scuro segue, però, una modifica delle restrizion­i imposte. La Regione riapre il servizio per i più piccoli, finora chiuso in questa fascia: tutte le scuole all’interno di quest’area saranno chiuse, eccezione fatta per gli asili nido.

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