Sheena travolta dalla polizia che inseguiva i banditi in fuga
Roma, aveva 14 anni. Lo scontro con l’auto su cui viaggiava la sua famiglia
I suoi sogni erano legati alla moda e alla musica. Intanto però Sheena studiava, con la prospettiva fra qualche anno di diplomarsi. Tutto è finito, in un attimo, in una curva stretta al Collatino, periferia est della Capitale: una pattuglia della polizia stradale impegnata nell’inseguimento di una Punto con due rapinatori è andata dritta nonostante una disperata frenata e ha invaso la corsia opposta schiantandosi contro l’auto, un’altra Punto, guidata da Daniele Lossetto, il papà di Sheena.
Un impatto devastante: la ragazza, 15 anni ancora da compiere, è morta prima di arrivare all’ospedale San Giovanni; il fratello Giosuè, di 20, seduto accanto a lei, è ricoverato in condizioni disperate all’Umberto I, mentre il padre e la madre, Lucia Zito (38), sono in osservazione a Tor Vergata e al Sandro Pertini con traumi e fratture, ma se la caveranno. Non è stata sciolta la prognosi per i due poliziotti, Andrea O. e Pierluigi T., 44 e 49 anni, assistenti capo, in cura al San Giovanni e al Policlinico Casilino, con ferite alle gambe e alle braccia. I loro colleghi danno la caccia ai banditi che alle 11.20 di ieri hanno infranto il finestrino dell’auto di una tabaccaia vicino a Tivoli rubando soldi e sigarette per oltre 4mila euro. A dare l’allarme è stato il padre della commerciante e la pattuglia del compartimento Roma Est della Stradale ha intercettato poco dopo i rapinatori in fuga sull’autostrada L’Aquila-Roma. L’inseguimento è proseguito per più di dieci chilometri, oltre la barriera e la bretella che porta in centro. Una volta entrata in città, la coppia ha forzato un posto di blocco e quasi travolto un poliziotto, prima di imboccare via di Salone — la strada dell’incidente — che a quell’ora è molto trafficata. La volante gli era sempre vicino, fino allo schianto improvviso con l’auto di Sheena e la sua famiglia. Al loro posto poteva esserci chiunque. Poco più avanti, oltre il campo rom, uno dei più grandi di Roma, i banditi hanno abbandonato la Punto e sono fuggiti a piedi: fino a notte fonda li hanno cercati dappertutto. Risposte sulle loro identità potrebbero arrivare dalla Scientifica.
La tragedia della 14enne ha rapidamente fatto il giro della comunità sinti della Capitale. La ragazza viveva a Valle Martella, non lontano da Frascati. Il padre lavora come autotrasportatore e meccanico. «Lei era un angelo», dicono fuori dal San Giovanni, dove nel pomeriggio si è radunata una piccola folla di parenti e amici della ragazza. Scene analoghe negli ospedali dove sono ricoverati i familiari della 14enne, con la polizia che è intervenuta per controllare la situazione, mentre una decina di rom ha preso a calci le auto della polizia sul luogo dell’incidente. I due agenti sono sconvolti, non si spiegano come possa essere successo. I colleghi non li lasciano soli. La Procura aprirà un fascicolo: il poliziotto alla guida rischia l’accusa di omicidio stradale.
Il fratello della giovane è grave. La Procura ha aperto un’indagine sull’incidente