Tutto bianco e nero «I miei tagli decisi, estetica alla Fontana» Pierpaolo Piccioli e lo show al Piccolo Teatro «Riaprire questo luogo è un gesto punk»
La moda vive, per dieci minuti, nell’ultima giornata della settimana di sfilate a Milano. Finalmente. E con lei il teatro, la musica e le emozioni. La magia riesce a un uomo venuto da Roma, Pierpaolo Piccioli, che caparbiamente ha voluto presentare la sua Valentino Art Collection live, dal Piccolo Teatro: «Riaprire questo luogo simbolo della lotta antifascista è stato il mio gesto punk, anarchico: in questo momento ci sono mancate di più la condivisone delle idee e la cultura che la pizza e la pasta», ripete. Nessun ritardo, nessuna complicazione ad andare in streaming: una sfilata tanto perfetta nel contenuto, quanto vera nelle sfumature della diretta.
Dal foyer la voce intima di Cosima, astro nascente del soul sound inglese, accompagnata dall’orchestra Verdi, riempie il vuoto intorno. Comincia lo show: le modelle entrano in scena come attori, da punti improvvisi e diversi, salgono sul palco e si posizionano davanti a un grande specchio che riflette la sala. Bianco e nero la scelta dello stilista per questo «atto di moda», come lo chiama lui: «Non volevo morbidezze di forme ma solo un’asserzione decisa». E la scelta enfatizza ancor di più il lavoro: Piccioli accorcia tutto radicalmente: «Un’estetica alla Lucio Fontana che tagliava per creare spazi e dimensioni nuove».
Colpi di forbice precisi che scorciano gonne e pantaloni, trasformano le cappe in piccoli pezzi e i peacoat in giacche più leggere. Rielabora i codici della maison, lasciando intatto il sapore: camicie bianche dai colli importanti distraggono dalle lunghe gambe nude ma sono la memoria, come i volant e i nastri che ingentiliscono abiti di chiffon costruiti con semplici pannelli. La maglieria, importantissima, gioca un ruolo fondamentale per definire: pullover e gilet tricot over, spalmati, impreziositi, sulle mini «couture» sanno di giovane e fresco. Realtà versus strada: non c’è pezzo che non amerebbe una ventenne ma anche che non stuzzicherebbe una donna; e ci sono i boots pesanti a dare forza o le decolleté ad accattivare. Senza mai perdere di vista la sensualità. Parla anche, a ragione, di un «romanticismo più personale», Piccioli, «che ha a che fare con l’intimo, con l’umanità. Al di fuori dagli stereotipi». La scelta «consapevole» di facce diverse, unica conosciuta, l’amica top Mariacarla Boscono. «Sono tutte persone, per me, diverse e vere». L’applauso a luci spente e teatro vuoto all’incontro con i giornalisti: «Tutta la vita sempre e solo sfilate in diretta: faticoso, ma si può, nel rispetto delle persone».
«Che la moda torni ad essere più umana», sussurra Paolo Roversi nel video proiettato alla presentazione di Giada. Il famoso fotografo scatta per Gabriele Colangelo alcuni ritratti della collezione e la sua luce dà ai capi un’interpretazione artistica che ben si fonde con l’ispirazione: la natura, gli alberi. Tessuti preziosi (dalla pelle al cashmere) effetto corteccia per cappotti e cappe sartoriali. Da Ports 1961, Karl Templer valorizza i 60 anni del brand ripensando a una nuova morbidezza di forme e tatto.