Corriere della Sera

Il Milan riparte ma perde Ibra il «Vagabondo» e anche Calha

- Carlos Passerini

Dopo la domenica bestiale, un lunedì da dimenticar­e, odioso almeno quanto quello della canzone di Vasco Rossi del 1987. Nel giro di una manciata di ore il Milan è passato dall’entusiasmo per il colpaccio dell’Olimpico al rammarico per un bollettino medico che peggio di così era impossibil­e. Pioli riparte ma perde i pezzi. Due in un colpo solo: Ibrahimovi­c e Calhanoglu. La notizia peggiore riguarda Zlatan, il cui infortunio è ben più serio di quanto era sembrato nei minuti successivi alla vittoria sulla Roma, che potrebbe rivelarsi fondamenta­le per la corsa all’oro della Champions.

Lesione all’adduttore, la spietata diagnosi dello staff del dottor Mazzoni. Significa che Ibra starà fuori fra le due e le tre settimane, saltando quindi le partite con Udinese, Verona, Manchester United e Napoli. «Il grande uomo sta tornando» avevano scritto i Diavoli Rossi sul proprio sito ufficiale appena era uscito il sorteggio degli ottavi di Europa League. L’incrocio con l’ex a Old Trafford sarebbe stato uno show nello show, ma è più probabile che Solskjaer sia più contento così.

Per Zlatan, al quarto problema medico stagionale dopo Covid, lesione al bicipite femorale e soffusione emorragica al polpaccio, comincia la settimana a Sanremo fra palco e realtà. Ieri le prime prove all’Ariston. Giovedì canterà «Io vagabondo» dei Nomadi insieme a Mihajlovic,

Amadeus e Fiorello. Oggi ci sarà un nuovo confronto con i medici per le terapie, ma l’infortunio non dovrebbe modificare il programma: domani tornerà comunque a Milano per stare vicino ai compagni che affrontera­nno l’Udinese. Col Festival si collegherà in video. Oggettivam­ente la soluzione migliore, per molte ragioni: prima di tutto perché la scaletta della serata dell’Ariston era già definita e poi perché la presenza di Zlatan nello spogliatoi­o prima della partita può essere d’aiuto.

Con la vittoria di Roma i rossoneri hanno mandato un segnale forte dopo 4 partite sbagliate, ma la stagione è lunga e serve continuità. Da qui a maggio sarà uno sprint senza soste, che il ritrovato Milan dovrà però affrontare in piena emergenza. Se per Rebic la botta all’anca non è nulla di grave, per Calhanoglu l’edema ai flessori significa almeno due partite fuori. E siccome anche Mandzukic non rientrerà prima di dieci giorni, è chiaro che l’attacco è tutto da inventare. Appena tornato a sorridere, il Diavolo deve già stringere i denti.

Domani Zlatan sarà a San Siro in tribuna, giovedì al Festival di Sanremo canterà

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Zlatan Ibrahimovi­c, 39 anni, nuovo controllo tra 10 giorni
(Getty Images) Stop Zlatan Ibrahimovi­c, 39 anni, nuovo controllo tra 10 giorni

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