I club negano il rinvio al Torino ma il giudice potrebbe sconfessarli
Lazio in campo, granata a casa. Gravina: «Un caso diverso da Juve-Napoli»
Ostaggio degli egoismi e degli interessi di bottega, la Lega non ha disposto il rinvio di Lazio-Torino, dando vita ieri pomeriggio, per la seconda volta in questa stagione, a una commedia surreale. Il consiglio di amministrazione della Confindustria del pallone, convocato d’urgenza, in mezz’ora scarsa ha infatti deliberato all’unanimità di non concedere lo slittamento della gara fra la squadra di Lotito e i granata, in quarantena a Torino su disposizione dell’Asl datata 23 febbraio.
La squadra di Nicola, impossibilitata a spostarsi fino alla mezzanotte di ieri su segnalazione delle autorità sanitarie locali, registra da tempo una rosa decimata dal Covid: colpiti 8 giocatori, un dirigente, un membro dello staff medico e 5 familiari. Al presidente Dal Pino non è bastata nemmeno la comunicazione di cortesia inviata dalla Asl lunedì in via Rosellini: mail che confermava i tempi dell’isolamento del gruppo granata. Morale: all’Olimpico, ieri, alle 18.30 sono andate in onda le immagini desolanti a cui già avevamo assistito a ottobre in occasione della partita fantasma fra Juventus e Napoli, animatasi poi nelle aule di tribunale sino al Collegio di Garanzia, che ha cancellato la vittoria della Juve a tavolino e il punto di penalizzazione alla squadra di Gattuso.
Eppure una differenza di non poco conto sembra suggerire un epilogo diverso per il Torino. «Riscontro molte divergenze. La disposizione della Asl di Torino non è dell’ultima ora ma di qualche giorno fa e se non fosse stata rispettata si sarebbero rischiate sanzioni civili e penali», ha commentato il presidente Figc Gabriele Gravina, ritenendo impossibile «ipotizzare il regolare svolgimento della partita» e suggerendo al giudice sportivo una chiave di lettura per la sentenza attesa venerdì. Se nel caso del Napoli, punito con il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione, la causa di forza maggiore fu infatti successiva al già avvenuto annullamento della trasferta da parte dei campani, nel contesto del Torino la causa di forza maggiore è oggettiva e manifesta già da una settimana. Ecco perché è probabile che il giudice Mastrandrea disponga subito la ripetizione della gara (probabilmente al 7 aprile), recependo l’orientamento del Collegio di Garanzia dello sport su Juve-Napoli.
«La decisione della Lega di non rinviare la partita si commenta da sola» ha dichiarato Urbano Cairo. «Non si difende il campionato non prendendo atto della realtà oggettiva, una realtà che dice che non possiamo lasciare la città — ha aggiunto il presidente del Torino —. L’unica conseguenza logica era rinviare la partita. Ora aspettiamo la decisione del giudice sportivo». In ogni
Cairo
Non si difende il campionato negando la realtà oggettiva. Faremo tutti i ricorsi possibili
modo «è evidente che faremo ricorso. Faremo tutti i ricorsi possibili». In questo contesto, nell’infuocato consiglio di Lega di ieri, Lotito (che non ha risparmiato accuse al vetriolo a Dal Pino e Gravina) sarebbe tentato di impugnare subito l’eventuale sentenza di ripetizione della gara. Oggi a Torino nuovi tamponi, la squadra è in bolla con isolamento domiciliare.