Corriere della Sera

I club negano il rinvio al Torino ma il giudice potrebbe sconfessar­li

Lazio in campo, granata a casa. Gravina: «Un caso diverso da Juve-Napoli»

- Monica Colombo Mirko Graziano

Ostaggio degli egoismi e degli interessi di bottega, la Lega non ha disposto il rinvio di Lazio-Torino, dando vita ieri pomeriggio, per la seconda volta in questa stagione, a una commedia surreale. Il consiglio di amministra­zione della Confindust­ria del pallone, convocato d’urgenza, in mezz’ora scarsa ha infatti deliberato all’unanimità di non concedere lo slittament­o della gara fra la squadra di Lotito e i granata, in quarantena a Torino su disposizio­ne dell’Asl datata 23 febbraio.

La squadra di Nicola, impossibil­itata a spostarsi fino alla mezzanotte di ieri su segnalazio­ne delle autorità sanitarie locali, registra da tempo una rosa decimata dal Covid: colpiti 8 giocatori, un dirigente, un membro dello staff medico e 5 familiari. Al presidente Dal Pino non è bastata nemmeno la comunicazi­one di cortesia inviata dalla Asl lunedì in via Rosellini: mail che confermava i tempi dell’isolamento del gruppo granata. Morale: all’Olimpico, ieri, alle 18.30 sono andate in onda le immagini desolanti a cui già avevamo assistito a ottobre in occasione della partita fantasma fra Juventus e Napoli, animatasi poi nelle aule di tribunale sino al Collegio di Garanzia, che ha cancellato la vittoria della Juve a tavolino e il punto di penalizzaz­ione alla squadra di Gattuso.

Eppure una differenza di non poco conto sembra suggerire un epilogo diverso per il Torino. «Riscontro molte divergenze. La disposizio­ne della Asl di Torino non è dell’ultima ora ma di qualche giorno fa e se non fosse stata rispettata si sarebbero rischiate sanzioni civili e penali», ha commentato il presidente Figc Gabriele Gravina, ritenendo impossibil­e «ipotizzare il regolare svolgiment­o della partita» e suggerendo al giudice sportivo una chiave di lettura per la sentenza attesa venerdì. Se nel caso del Napoli, punito con il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzaz­ione, la causa di forza maggiore fu infatti successiva al già avvenuto annullamen­to della trasferta da parte dei campani, nel contesto del Torino la causa di forza maggiore è oggettiva e manifesta già da una settimana. Ecco perché è probabile che il giudice Mastrandre­a disponga subito la ripetizion­e della gara (probabilme­nte al 7 aprile), recependo l’orientamen­to del Collegio di Garanzia dello sport su Juve-Napoli.

«La decisione della Lega di non rinviare la partita si commenta da sola» ha dichiarato Urbano Cairo. «Non si difende il campionato non prendendo atto della realtà oggettiva, una realtà che dice che non possiamo lasciare la città — ha aggiunto il presidente del Torino —. L’unica conseguenz­a logica era rinviare la partita. Ora aspettiamo la decisione del giudice sportivo». In ogni

Cairo

Non si difende il campionato negando la realtà oggettiva. Faremo tutti i ricorsi possibili

modo «è evidente che faremo ricorso. Faremo tutti i ricorsi possibili». In questo contesto, nell’infuocato consiglio di Lega di ieri, Lotito (che non ha risparmiat­o accuse al vetriolo a Dal Pino e Gravina) sarebbe tentato di impugnare subito l’eventuale sentenza di ripetizion­e della gara. Oggi a Torino nuovi tamponi, la squadra è in bolla con isolamento domiciliar­e.

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(LaPresse) Farsa Il tabellone dell’Olimpico annuncia la partita fantasma

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