Moglie e amica uccise per i soldi della polizza
Treviso, in cella l’uomo che aveva simulato l’incidente
Svolta nel giallo del rogo di giugno nel Trevigiano. È stato il marito a dare fuoco alla casa uccidendo moglie e amica per incassare i soldi della polizza.
Le fiamme alte venti metri che avvolgevano l’abitazione, le urla disperate di Franca e Fiorella intrappolate in una stanza e la fuga quasi miracolosa di Sergio dall’edificio bruciato. Per otto lunghi mesi, queste sono le immagini rimaste impresse nella memoria di tutti i residenti di Paese, cittadina a una manciata di chilometri da Treviso.
«Un tragico incidente» dicevano tutti. Ma ieri mattina il colpo di scena: quel terribile rogo che la notte del 10 giugno scorso è costato la vita a Franca Fava, 68 anni, e all’amica Fiorella Sandre, 74 anni, è stato frutto di un’azione pianificata per mesi. Ne sono convinti i carabinieri di Montebelluna (Treviso) che hanno arrestato Sergio Miglioranza, 70enne, ex operaio in pensione, marito di Franca. Che a detta del gip di Treviso avrebbe prima ucciso le due donne e poi costruito un «castello di menzogne», come recita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 70enne, secondo gli inquirenti, avrebbe deliberatamente provocato l’incendio e ucciso la moglie e l’amica di lei, per riscuotere il ricco premio di alcune polizze assicurative che gli avrebbero garantito una somma vicina ai 950 mila euro (250 mila solo per la casa). Denaro che gli avrebbe permesso di sistemare i suoi conti correnti svuotati da investimenti sbagliati nei quali aveva dilapidato anche il risarcimento incassato per la morte del figlio Valter, vittima a 23 anni di un infortunio sul lavoro.
Miglioranza deve rispondere di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e incendio aggravato e da ieri mattina è in una cella della casa circondariale di Santa Bona a Treviso. Per il gip il 70enne sarebbe una «personalità criminale di livello». Spenti i riflettori della cronaca il pensionato aveva atteso poche settimane per passare all’incasso: più volte si è recato presso gli uffici della compagnia assicurativa per chiedere lumi sul suo premio, ma proprio l’indagine in corso aveva congelato la pratica. Peraltro quelle polizze erano, curiosamente, tra le poche cose che si erano salvate dall’incendio: i documenti erano dentro una delle due auto di famiglia, anche quelle messe al sicuro.
Scoperto il movente, gli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri di Montebelluna, guidati dal capitano Gabriele Favero, hanno potuto contare sul supporto del Ris di Parma per smontare pezzo per pezzo ciò che restava del fantasioso racconto del 70enne su quella tragica serata.L’anziano, accumulatore seriale che aveva accatastato fuori e dentro casa oggetti, pneumatici e mezzi dismessi, aveva riferito di essere riuscito a mettersi in salvo attraverso una porta sul retro, la stessa che però la moglie e l’amica non erano riuscite a varcare. Le due donne in realtà erano intrappolate, senza possibilità di scampo, perché quella porta sarebbe stata bloccata da Miglioranza con alcuni mobili, alle finestre c’erano le sbarre in metallo, mentre l’ingresso era sbarrato dal fuoco. E anche la scala interna era inservibile, riempita di inneschi e completamente avvolta dalle fiamme. Impossibile da superare.
I debiti
Puntava a intascare un premio di circa 950 mila euro per ripianare i suoi debiti
Così Franca e Fiorella senza via di fuga, sono state condannate a una morte atroce.
All’arrivo dei soccorritori lui era fuori casa, sano e salvo. «Come stanno? Si sono salvate?» chiedeva. Mostrando un dolore che, secondo gli inquirenti, era solo un tentativo di depistaggio. Nessuno, tra parenti e amici, poteva immaginare un simile sviluppo dell’indagine. Non se lo aspettava Martina, la figlia di Fiorella Sandre, informata ieri dai carabinieri: «Mi hanno detto che mia mamma e Franca sono state uccise, e che il colpevole è Sergio e che lo ha fatto per soldi — spiega —. Sono sconvolta. Non avevo il minimo sospetto. Pensavo fosse stato un incidente. Mi sono anche preoccupata per quell’uomo che mi ha strappato mia madre».