Toscana e Sardegna in coda
La Toscana, con il 5,3% degli over 80 immunizzati (due dosi iniettate) , è penultima tra le regioni nella campagna per gli anziani. La Sardegna, ultima, è al 2,8%.
Quattro domande soltanto ai responsabili regionali.
Come mai la Regione Lombardia, che si vanta(va) di avere il miglior sistema sanitario italiano, è in ritardo nella proporzione di ultraottantenni vaccinati rispetto non solo alla Regione Lazio, (50,4%), ma anche a molte regioni limitrofe? (al 20 marzo risulta vaccinato in Lombardia il 40,5% degli ultraottantenni, contro il 49,2% del Piemonte, il 42,4% della Liguria, il 49,3% dell’Emilia-Romagna). E quali sono i criteri che la Regione segue nelle chiamate dei vaccinandi? Se fossero chiari e ragionevoli, gli ultraottantenni potrebbero anche rassegnarsi alla lentezza del processo di vaccinazione e calcolare i tempi in cui verranno chiamati. Ma, sulla base di informazioni ottenute da una vasta rete di
coetanei amici, noi, questi criteri, non li abbiamo proprio capiti. Chiaramente non è stato seguito il criterio più ovvio, prima i vecchissimi e a seguire i vecchi in ordine decrescente di età: sono infatti troppi i casi di ultranovantenni non chiamati e di persone molto più giovani — si fa per dire — che sono già alla vaccinazione di richiamo. Potrebbe però essere che questa anomalia sia spiegabile a seguito dell’interpolazione di un altro criterio ragionevole, la gravità delle patologie dei «vecchi più giovani», chiamiamoli così, che hanno indotto a saltare l’ordine decrescente per età. È questo il motivo?, ed è la terza domanda. Dalla rete delle nostre conoscenze, certamente non un campione rappresentativo, questo non risulta. Né mi risulta che il mio medico di base sia stato interpellato circa le patologie dei suoi numerosi pazienti ultraottantenni: l’unica richiesta che ha ricevuto è di indicare quali tra di essi fossero in grado di recarsi autonomamente ai centri vaccinali. Ma le Ats (come son state denominate le vecchie Asl ricompattate) dispongono di tutte le informazioni necessarie a valutare le patologie delle persone anziane che si avvalgono del Sistema sanitario regionale: le hanno utilizzate per definire le priorità temporali nella vaccinazione? Mi piacerebbe che fosse così, anche se temo così non sia stato e che tali priorità siano state determinate da altri motivi. Quali?
Sarei molto grato all’assessore al Welfare della Regione Lombardia se potesse rispondere a queste mie domande e credo lo sarebbero anche coloro che sono in attesa di essere vaccinati.