Il governo richiama le Regioni: precedenza ad anziani e fragili
L’esecutivo prepara una direttiva e nuove strategie Si punta sul vaccino Janssen e su maggiori dosi di Pfizer
La precedenza ad anziani e fragili. Perché sono le categorie che rischiano di più e che, fin dall’inizio, dovevano avere la priorità nelle vaccinazioni. Il governo prepara una iniziativa per richiamare all’ordine tutte le Regioni che finora si sono concesse troppe variazioni sul tema.
Con il risultato di avere differenze eccessive nella velocità di somministrazione, che saranno ridotte con le squadre di supporto di Difesa e Protezione civile. E con gli over 80 costretti ancora ad aspettare. Il problema numero uno resta la mancanza di dosi. Gli unici due vaccini che al momento possono essere utilizzati per gli ultra ottantenni, Pfizer BioNTech e Moderna, sono indietro nelle consegne. Entro la fine di marzo ne dovrebbero arrivare più di 10 milioni di dosi. Quelle consegnate per davvero sono 7 milioni. E non restano nel freezer visto che la percentuale di utilizzo è vicina al 90%. Che fare?
Due le strade che sta tentando il governo. La prima è accelerare le forniture di Pfizer BioNTech. Una partita che si gioca soprattutto a Bruxelles, ma con l’Italia che fa sentire il suo pressing. Un primo risultato è arrivato la settimana scorsa con l’anticipo dal terzo al secondo trimestre di un pacchetto che per l’Italia vale un milione e 300 mila dosi. Ma c’è il tentativo di ottenere un altro anticipo, più corposo. Pfizer BioNTech sta potenziando la produzione per passare da 1,3 miliardi di dosi fino a 2 miliardi. C’è ottimismo. Nonostante per l’Italia pesi un po’ lo strascico dello scontro durissimo tra la multinazionale e il precedente governo che, dopo i primi tagli e ritardi, aveva minacciato di denunciare la casa farmaceutica per «attentato alla salute pubblica». Il tentativo di anticipare a rafforzare le consegne è in corso anche con Moderna. Ma con meno speranze. L’azienda americana è più indietro dal punto di vista dello sviluppo produttivo. Sembrano esserci meno margini per un’accelerazione. Senza contare che qui non c’è quella gamba europea, la tedesca BioNTech alleata dell’americana Pfizer, che probabilmente rende più fluido il confronto con Bruxelles e con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, tedesca anche lei.
C’è poi un’altra cosa che il governo sta valutando per recuperare terreno sugli over 80. Nella terza settimana di aprile dovrebbe finalmente arrivare in Italia Janssen, il vaccino della Johnson & Johnson. A differenza di AstraZeneca, che resta fuori dai ragionamenti perché si usa fino a 79 anni, non ha limiti di età. E per questo le prime consegne potrebbero essere concentrate proprio sugli over 80. Con il vantaggio di avere un vaccinato
Sta per essere firmato un accordo per la sperimentazione con lo Spallanzani di Roma
completo per ogni dose, visto che non si prevede una seconda somministrazione. È un cambio di prospettiva non da poco. Nelle previsioni iniziali, Janssen doveva essere usato per i cosiddetti marginali. Persone difficili da raggiungere una volta, come i senza fissa dimora. Figuriamoci una seconda per il richiamo. Utilizzarlo per gli over 80 dà l’idea dell’urgenza. Poi c’è sempre Sputnik. Sta per essere firmato un accordo per la sperimentazione con lo Spallanzani di Roma. Un altro passo verso il suo utilizzo.