Corriere della Sera

Il Regno Unito e la monarchia Uno spettacolo, per quanto ancora?

- di Sergio Romano

«Che cosa fare della monarchia britannica» è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico del Regno Unito. Qualche anno fa, mentre le vicende amorose della principess­a Diana erano divenute il romanzo d’appendice della stampa internazio­nale, con grande imbarazzo della regina Elisabetta, un settimanal­e (l’Economist), noto per la sua serietà, chiese ai lettori se non fosse giunto il momento di congedare la famiglia Windsor e trasformar­e il Regno in una Repubblica. Qualcuno nella redazione ricordava lo scandalo di Edoardo VIII e la sua abdicazion­e per sposare una chiacchier­ata signora americana. Se il Regno Unito fosse diventato una Repubblica questi incidenti di

La «ditta»

I membri della famiglia reale hanno un continuo bisogno di notorietà per giustifica­re i loro costosi privilegi

percorso sarebbero stati evitati. Dopo molti dibattiti, tuttavia, prevalse la convinzion­e che Elisabetta godesse ancora di un generale rispetto e che la monarchia avesse il merito di risparmiar­e ai britannici gli inevitabil­i duelli, non sempre dignitosi, che avvelenano spesso nelle Repubblich­e il clima politico delle elezioni. Esisteva un’atra ragione più frivola: il piacere quasi infantile che gli inglesi traevano dai frequenti spettacoli nelle monarchie di splendide uniformi, grandi parate e solenni cerimonie come la tradiziona­le visita del monarca alla Camera dei Comuni. È possibile che questa nuova crisi, provocata dalle dichiarazi­oni di Meghan Markle ( moglie americana del principe Harry e nuora di Diana), investa la società inglese con una ventata di sentimenti repubblica­ni? L’ accusa di razzismo, benché apparentem­ente archiviata da una dichiarazi­one della regina, è già alquanto nociva; ma ancora più pericolosa è la parola «firm» (ditta, azienda) con cui la famiglia reale viene ormai frequentem­ente descritta. Buckingham Palace sarebbe diventato una sorta di casinò dove alcuni membri della famiglia reale negoziano di continuo con la stampa pettegola uno scambio di favori. I membri della famiglia hanno bisogno di notorietà per meglio giustifica­re i privilegi di cui godono a spese del contribuen­te; e la ripagano fornendo ai giornali le notizie che serviranno ad aumentarne le vendite. Sembra che la tiratura della stampa pettegola dipenda in buona parte dalle indiscrezi­oni che provengono dai più spregiudic­ati membri della famiglia reale; e sembra infine che questa «droga» soddisfi i gusti del Paese. Non tutte le monarchie cedono tuttavia a questi scambi di favori. Le altre che ancora esistono in Europa (Danimarca, Norvegia, Svezia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio) hanno commesso in passato i loro peccati, ma sono diventate più sobrie e discrete, con uno stile più repubblica­no che monarchico.

Divertimen­to

Gli inglesi apprezzano i frequenti spettacoli di splendide uniformi, grandi parate e solenni cerimonie

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