Corriere della Sera

Vanessa la bionda, il tesoro, i sicari Il mistero (risolto) di Città del Messico

Presa la «finanziera» dei Jalisco. Fece uccidere due boss israeliani, invitati in un caffé

- di Guido Olimpio

«La bionda» era latitante dall’estate del 2019. La cercavano perché accusata di aver pianificat­o un agguato a Città del Messico per eliminare due elementi della mala israeliana. Questione di soldi e sgarri. Pensavano che Vanessa Fallas, questo il suo nome, avesse trovato rifugio all’estero e invece era nella capitale dove l’hanno arrestata venerdì. Ora sarà interessan­te vedere se accetterà di parlare su un caso dai risvolti incredibil­i.

Torniamo a due anni fa. Benjamin Sutchi, membro della mala israeliana, con un lungo passato in Messico, riappare dopo aver scontato una lunga pena nel suo paese. Al suo fianco Alon Azulay. Sono sempre nel giro giusto, piuttosto noti e spavaldi, con diverse società che fanno da schermo alle loro attività. Il primo ha una missione particolar­e: deve recuperare un tesoro, decine di milioni di dollari. In carcere – raccontano – ha conosciuto degli hackers che hanno affidato ad un cartello il grande bottino di un furto in banche europee. Vogliono che i messicani ripuliscan­o quei soldi e offrono in cambio una percentual­e. Ma l’accordo non sembra essere stato rispettato – o comunque c’è qualcosa che va storto — ed allora chiedono a Sutchi, viste le sue relazioni, di trovare una soluzione concordata.

L’israeliano usa i canali che conosce, sa come muoversi (o crede di saperlo fare), aggancia Vanessa Fallas, presunta operatrice finanziari­a del cartello Jalisco-Nueva Generacion, il più forte e aggressivo nel panorama nero di «narcolandi­a». E’ un network che non ha paura di tendere imboscate ai militari, capace di usare abilmente la propaganda sul web e i fucili d’assalto, rappresent­a la minaccia più importante per lo stato.

Per questo l’operazione recupero dei mediatori deve essere condotta con cautela, serve guardarsi alle spalle. Anche perché la Fallas — detta la bionda— allude spesso all’influenza della sua gang, ammonisce gli interlocut­ori ricordando che lei «è amica dei generali». Ti può far ammazzare dai suoi pistoleri oppure arrestare, dipende dal padrino e dalle mosse. Inoltre non si fida neppure lei degli emissari.

L’incontro decisivo è fissato per il 24 luglio. Gli israeliani chiedono che si svolga in pieno giorno e in luogo affollato. Niente sorprese, niente trappole. La scelta cade su un ristorante, zeppo di clienti, all’interno del centro commercial­e Plaza Artz. Azulay e Sutchi siedono ad un tavolo con Vanessa, conversano, mangiano. Sono in guardia, scrutano il locale, ma ritengono che la folla che c’è attorno sia un deterrente. Nel mezzo della discussion­e «la bionda» riceve una telefonata, è probabilme­nte un segnale.

Qualche istante dopo arrivano i killer, un uomo e una donna che aprono il fuoco uccidendo gli israeliani. Gli assassini scappano mentre dei complici sparano all’esterno dell’edificio, un tentativo di coprire la fuga. Interviene la polizia, gli agenti bloccano Esperanza Gutierrez, 33 anni mentre l’altro sicario, Mauricio Hiram, 23 anni, sarà catturato mesi dopo. Sono parte del cartello di Tluahc, alleato di Jalisco nel controllo della capitale.

Vanessa Fallas, invece, riesce a far perdere le tracce. Escono indiscrezi­oni su una possibile rete di protezione garantita dai suo capi, non escludono che possa essersi spostata in Florida, dove avrebbe delle complicità. Anche se vorrebbe dire buttarsi in bocca ai federali americani.

Gli investigat­ori chiedono comunque aiuto all’Interpol, proseguono nelle verifiche. E alla fine l’hanno scovata: non in un nascondigl­io lontano ma in un appartamen­to ad appena dieci minuti dalla zona dell’attacco.

 ??  ?? 1 Vanessa Fallas il 24 luglio 2019 siede ad un tavolo a Città del Messico. La «bionda» è considerat­a un’ operatrice finanziari­a del cartello JaliscoNue­va Generacion, il più forte e aggressivo in Messico
2 Seduti con lei, due boss israeliani. Uno è Benjamin Sutchi, che in Israele ha scontato una lunga pena e deve recuperare un tesoro. In carcere ha conosciuto degli hacker che hanno affidato ad un cartello un grande bottino di un furto di banche europee per farlo ripulire e hanno chiesto a Sutchi di mediare
3 Al suo fianco c’è Alon Azulay
1 Vanessa Fallas il 24 luglio 2019 siede ad un tavolo a Città del Messico. La «bionda» è considerat­a un’ operatrice finanziari­a del cartello JaliscoNue­va Generacion, il più forte e aggressivo in Messico 2 Seduti con lei, due boss israeliani. Uno è Benjamin Sutchi, che in Israele ha scontato una lunga pena e deve recuperare un tesoro. In carcere ha conosciuto degli hacker che hanno affidato ad un cartello un grande bottino di un furto di banche europee per farlo ripulire e hanno chiesto a Sutchi di mediare 3 Al suo fianco c’è Alon Azulay
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