Corriere della Sera

«MIO FIGLIO È OMOSESSUAL­E LA CHIESA MI HA DELUSA»

- Aldo Cazzullo

Caro Aldo, come si può credere e seguire una Chiesa che tollera e non accoglie? Mio figlio è omosessual­e e leggere che il Vaticano ha ritenuto illegittim­a la benedizion­e alle coppie omosessual­i lo ha fatto arrabbiare. Io dal canto mio sono rimasta delusa e sconcertat­a: le frontiere anziché aprirsi si sono un’altra volta chiuse. È già difficile per molti, compresa me, crescere guardando il mondo con altri occhi, ma mi creda, con mio figlio i miei si stanno spalancand­o. E più apro gli occhi con la gioia di conoscere un mondo che mi faceva paura e che ho trovato ricolmo di amore, più mi rendo conto dell’ipocrisia che si nasconde dietro a ciò che credevi verità. La parola di Dio non riconosce l’unione omosessual­e, i Vangeli dicono che... Forse ha ragione mio papà, 90 anni: anche le Sacre Scritture sono state scritte dall’uomo e come tali soggettive. Le parole del Vaticano mi hanno ferito, prima come persona e poi come mamma di un omosessual­e. Credo che Dio sia per l’amore leale e spontaneo e poi se siamo tutti suoi figli come si fa a fare distinzion­i tu così e tu no, ti posso solo prendere per mano, condurti verso la verità. Ma qual è la verità più vera se non l’amore che può governare la vita. Nessuno può scegliere chi amare, ma come sì. Voglio solo sperare che la posizione della Chiesa sia dettata dalla paura di una rivoluzion­e che andrebbe a toccare il cuore di molti che hanno ancora gli occhi addormenta­ti. Valeria Picco Cara Valeria,

Grazie per la sua bella lettera, cui ho lasciato lo spazio che meritava. Sulle sue parole sull’amore non si può che essere d’accordo. Oggi la legge dello Stato riconosce — in Italia in modo meno largo rispetto a quasi tutti i Paesi occidental­i — alle coppie omosessual­i il diritto di unirsi. Le coppie omosessual­i devono però fare a meno di una benedizion­e religiosa. Già il fatto stesso che si sia posta la questione — impensabil­e ai tempi di Wojtyla e Ratzinger — significa che qualcosa è accaduto. Probabilme­nte papa Francesco non poteva fare nulla di diverso. La Chiesa, va ricordato, non condanna la condizione, condanna la pratica; quindi non i sentimenti omoerotici, ma le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso. Resta una contraddiz­ione difficile da sciogliere costringer­e qualcuno a scegliere tra il peccato e la castità (ma questo vale spesso anche per gli eterosessu­ali).

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