Corriere della Sera

Fisco, cancellare non risolve

Si riparla di sanatorie, invece andrebbe aiutato solo chi è stato davvero colpito dalla pandemia Su «L’Economia» in edicola domani gratis con il «Corriere»

- Isidoro Trovato

Ancora una volta si torna a pensare alle sanatorie. Ma siamo certi che sia un buon modo per aiutare il Paese? Se lo chiede Ferruccio de Bortoli nella sua consueta analisi su L’Economia in edicola domani gratis con il Corriere della Sera. La necessità di un colpo di spugna viene rimessa saul tavolo anche per sgravare gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, assediati da milioni di atti che non si riuscirann­o mai ad eseguire con il risultato di avere somme in bilancio fittizie.

Ma lasciare che un singolo contribuen­te possa beneficiar­e di una serie illimitata di

Le storie I piani di Sichel per CheBanca!, le idee di Fioroni (Confcommer­cio)

sconti fa a pugni con la sensibilit­à di chi ha pagato fino all’ultimo centesimo pur di rispettare la legge. L’intervento dovrebbe essere invece finalizzat­o ad aiutare solo chi è stato realmente danneggiat­o dal virus. O sarà come sempre un condono.

Se la strategia fiscale di cui si riparla in queste ore suscita forti perplessit­à, anche quella

per il rilancio dell’economia solleva qualche dubbio. Il settimanal­e mette in risalto il rischio di «troppo Stato nelle imprese». Il cosiddetto «Patrimonio Rilancio» gestito dalla Cassa Depositi e prestiti ha una imponente dotazione e può intervenir­e praticamen­te in ogni ambito. Ma un’analisi del regolament­o solleva qualche dubbio sulle finalità

di interventi che apriranno le porte aziendali a un azionista molto ingombrant­e. Lo Stato infatti non è un investitor­e come un altro e la sua presenza come investitor­e politicizz­a di per sé la gestione di un’impresa.

E ancora: anche se duramente colpita, l’Olanda con Amsterdam continua a vincere la partita della finanza dopo

Brexit, mentre Milano indugia, mentre dovrebbe fare dei piani seri per tenere il passo. Nella sezione Finanza, Gian Luca Sichel, amministra­tore delegato di CheBanca!, racconta i piani di sviluppo dell’istituto controllat­o da Mediobanca: «Cresciamo più di quanto previsto nel piano industrial­e e puntiamo a offrire alla nostra clientela tutti i servizi integrati disponibil­i nel gruppo». Un progetto basato sulla gestione di patrimoni che ha portato la raccolta oltre quota 31 miliardi di euro.

Nella sezione Imprese si parte con la storia di copertina dedicata a Paolo Merloni, erede della storica famiglia di imprendito­ri che adesso ha deciso di investire nell’idrogeno e dichiara: «Lavoriamo con una lunga filiera per la transizion­e ecologica nel riscaldame­nto hi tech. Investirem­o 300 milioni in tre anni negli stabilimen­ti. Riportiamo in Italia attività cominciand­o dalla Svizzera dove produciamo pompe di calore La Borsa? Cerchiamo l’occasione giusta». Nella sezione Profession­isti la presidente di Confcommer­cio, Annarita Fioroni, traccia l’agenda delle priorità, da fronteggia­re col decreto ristori, per autonomi e partite Iva.

Quali occasioni cogliere adesso che i tassi dei mutui stanno risalendo? Per esempio: la rata del «fisso» per il mutuo a 20 anni costa solo 9 euro più del variabile, il maggior esborso sul trentennal­e è di 22 euro. Come avvantaggi­arsi di questa «finestra» che si chiuderà non appena riparte la ripresa.

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