Corriere della Sera

«Ecco il brano nato da un sms che ha salvato le mie nozze»

Il leader degli Imagine Dragons: «Follow You» esalta il bello dei legami duraturi

- Barbara Visentin

Avolte le cose si aggiustano, parola di rocker: gli Imagine Dragons, una delle band americane più acclamate dell’ultimo decennio, sono tornati a farsi sentire dopo tre anni di silenzio con due nuove canzoni, preludio di un album in cui si guardano dentro, analizzand­o situazioni molto personali.

A farlo è soprattutt­o il frontman Dan Reynolds che in uno dei due singoli, «Follow You», parla del suo divorzio mancato, anzi sfiorato: a salvare il matrimonio è stato un messaggio della moglie che ha cambiato il destino di una giornata — i due non si sono presentati dagli avvocati e sono andati a fare colazione insieme — e di tutto il rapporto. «Entrambi pensiamo che sia una bella storia perché le relazioni non sono sempre facili e forse dirlo alle persone, specie ai più giovani, le prepara ai disastri — osserva Reynolds, 33 anni —. Ciascuno è diverso, ma io trovo ci sia qualcosa di meraviglio­so nel durare nel tempo». Dopo aver ricucito, lui e la moglie Aja hanno avuto il quarto figlio: «È arrivato per caso, ma siamo molto felici. Però adesso basta, davvero», ride collegato via Zoom.

Nell’altro singolo «Cutthroat», invece, Reynolds dice

di fare «un rabbioso esercizio di pulizia interiore, per uccidere la parte di me che si lamenta e ricordarmi di quanto sono fortunato». Due canzoni diversissi­me, la prima più melodica, l’altra più urlata, che riflettono la struttura del prossimo disco, quinto lavoro di un gruppo che solo in Italia ha conquistat­o quattro dischi di platino per gli album e 30 per i singoli: «Sarà diviso in due parti, una sul guardare fuori e aprirsi agli altri, l’altra sul guardarsi dentro. E ogni

volta pubblicher­emo due singoli». In questo gioco di estremi, il cardine sono la vita e la morte: «Negli ultimi tre anni ho perso quattro persone importanti. La fragilità della vita mi si è mostrata dritta in faccia. In tanti, a causa della pandemia, hanno fatto i conti con dei lutti e voglio provare a stravolger­e la negatività, usandola come una celebrazio­ne di ogni momento».

Il quartetto di Las Vegas, in attività dal 2008, ha lavorato con il mega produttore Rick

Rubin che li ha «spinti fuori dalla comfort zone». Salutati negli ultimi anni come una delle più grosse novità del rock, non si sentono però dei portavoce: «Molti dicono che rock significhi chitarre, cosa che per noi non è scontata, ma non ragioniamo in termini di generi e indossiamo solo la bandiera degli Imagine Dragons», dice il cantante. Le dinamiche interne, anche dopo hit come «Demons» o «Believer», sono quelle di quattro amici che si vogliono bene: «Litighiamo e siamo andati addirittur­a a fare terapia di band, ma ci piace lavorare insieme e sappiamo che per far funzionare un rapporto bisogna volerlo». Tra i loro ricordi c’è anche il concerto di Milano del 2018, davanti a 60mila persone, sotto una pioggia battente: «È stato uno dei momenti più belli della nostra vita, uniti dalla musica sotto tutta quell’acqua». Dell’Italia, invece, non sanno che il premier Mario Draghi è famoso per una frase che è uguale al titolo di una loro canzone, «Whatever It Takes»: «Spero sia una brava persona che combatte per i diritti Lgbt+ e le minoranze — dice Reynolds, da anni impegnato sul fronte sociale —. Se è così, sono felice della coincidenz­a».

«Faremo un album diviso in due: una parte sull’aprirsi, l’altra sul guardarsi dentro»

 ??  ?? Gruppo Gli Imagine Dragons: da sinistra Ben McKee (basso), Daniel Platzman (batteria), Wayne Sermon (chitarra) e Dan Reynolds (voce)
Gruppo Gli Imagine Dragons: da sinistra Ben McKee (basso), Daniel Platzman (batteria), Wayne Sermon (chitarra) e Dan Reynolds (voce)

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