«Mobilitare i medici di famiglia casa per casa»
Come velocizzare la messa in sicurezza degli ultra 80enni?
«Si dovrebbero coinvolgere i medici di famiglia che sono rimasti a margine della campagna vaccinale — propone Antonella Viola, immunologa e Professoressa di Patologia generale all’Università di Padova —. Andrebbero mobilitati per raggiungere a casa le persone non autosufficienti. È quello che si fa con il vaccino antinfluenzale. Molti assistiti hanno mostrato di preferire la loro presenza».
Vale anche per le persone fragili?
«Certo. Ci sono disabili che non possono muoversi e devono essere aiutati».
Abbiamo perso tempo con le vaccinazioni degli ultra 80enni?
«Siamo fortemente in ritardo. I miei dottorandi di 23-24 anni sono stati vaccinati e molti anziani che conosco, no. Stiamo sbagliando il target e allunghiamo i tempi».
Che cosa andava fatto?
«Bisognava procedere per liste di priorità e non per categorie lavorative: età e fragilità, salvaguardando le vaccinazioni per il personale sanitario in prima linea, gli operativi. Era l’unico modo per svuotare i reparti».
Avrebbe cambiato il corso dell’epidemia?
«Sicuramente. Avremmo evitato molte perdite e accorciato i tempi e, anche se fosse arrivata la terza ondata, gli ospedali non si sarebbero riempiti. Sarebbe stata la strada maestra per uscirne prima e consentire anche agli altri di riprendere una vita quasi normale».
Le liste «di riserva» potrebbero dare un aiuto?
«Dovrebbero contenere persone che hanno diritto a vaccinarsi secondo i criteri di cui si è detto e non chiunque passasse dai centri vaccinali a tarda ora. Potrebbero essere proprio i medici di famiglia a segnalare i loro pazienti e a chiamarli».