Corriere della Sera

Morra, blitz con scorta al centro vaccinale «Siete degli incapaci»

Il 5 Stelle fa identifica­re i medici, uno sta male

- di Carlo Macrì DAL NOSTRO INVIATO

Il presidente della commission­e Antimafia Nicola Morra sabato scorso, scortato, è stato protagonis­ta di un’incursione negli uffici della centrale operativa territoria­le dell’azienda sanitaria di Cosenza, in contrada Serra Spiga. Sino a qualche settimana fa il centro si occupava delle prenotazio­ni dei vaccini, oggi competenza della Regione Calabria che ha istituito una piattaform­a informatic­a, in collaboraz­ione con Poste Italiane. Con tono definito «furente», Morra si è scagliato contro il direttore Mario Marino e contro i cinque medici dello staff, tra cui due donne, indicandol­i come «incapaci» perché «non in grado di gestire la somministr­azione dei vaccini». Nel corso della discussion­e ha chiesto agli agenti di scorta di identifica­re tutti i medici presenti.

«Il senatore Morra si è presentato in ufficio e ha chiesto chi fosse il responsabi­le. Subito

dopo, ha iniziato ad inveire contro di me incolpando­mi del fatto che due suoi parenti, ottuagenar­i, non erano stati ancora chiamati per la somministr­azione del vaccino», dice il direttore Marino con voce flebile per via del malore avuto dopo il «blitz» di Morra. «Ho cercato di tranquilli­zzarlo, facendolo entrare nella mia stanza, ma non c’è stato verso. Il senatore ha continuato ad aggredirmi verbalment­e dicendomi che non siamo all’altezza del nostro compito. Non contento, ha chiamato al telefonino il viceminist­ro alla Salute Pierpaolo Sileri e Guido Longo, commissari­o ad acta della Regione Calabria, lamentando­si con loro che a Cosenza la campagna di vaccinazio­ne andava a rilento e che non ci sono persone all’altezza per gestire questa emergenza».

Il presidente dell’Antimafia contestava a Marino il fatto che da giorni al numero verde per le prenotazio­ni vaccinali nessuno rispondeva. A nulla sono valse le spiegazion­i di Marino, il quale ha cercato di chiarire a Morra che quel numero non era più attivo e che bisognava prenotarsi utilizzand­o la piattaform­a. Non pago della risposta, il presidente dell’Antimafia ha chiesto poi di consultare l’elenco delle persone che si erano prenotate. «Siccome noi non dovevamo nascondere nulla glielo abbiamo fatto vedere, anche perché continuava a sbraitare contro di me e contro gli altri dottori presenti». Neanche quest’apertura, non dovuta da parte dell’ufficio, ha tranquilli­zzato Morra.

«Continuava ad essere rabbioso» dice ancora Marino. «Ad un certo punto se l’è presa pure con i medici di base che non avevano comunicato i nomi degli anziani da vaccinare». La discussion­e è durato circa un’ora. Poi il senatore, che ieri non è stato reperibile per fornire la propria versione, ha sbattuto la porta ed è andato via. Lasciando steso su un divano con dolori al petto il direttore. Per lui è stato necessario l’intervento di un cardiologo. «Noi lavoriamo da un anno senza sosta dalle 8 alle 20 e ci dobbiamo sentire offesi anche da chi dovrebbe tutelarci» ha concluso Marino, pronto a querelare il presidente dell’Antimafia.

Ho cercato di calmarlo ma il senatore ha continuato ad assalirmi verbalment­e Mario Marino direttore del centro

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