Cosa si può chiedere al medico di famiglia
Una guida per sapere quali sono i nostri diritti di assistiti e quali sono invece le prestazioni che non possiamo pretendere
Quante volte abbiamo sentito qualcuno lamentarsi perché il suo medico di famiglia riceve solo per appuntamento, magari pochi giorni soltanto alla settimana? Oppure reclamare perché quando sta male non va a visitarlo a casa? Oppure ancora perché gli ha fatto pagare un certificato? E, all’opposto, in quante altre occasioni abbiamo sentito raccontare di medici che si prodigano in tutti i modi per i pazienti mettendo a rischio la propria salute, come è accaduto spesso, ma non soltanto, durante la pandemia di Covid-19 ? E, ancora, a proposito di quanti di loro si può sottolineare che, nonostante difficoltà e carichi burocratici, riescono comunque a essere sempre disponibili, aggiornati e coscienziosi?
I medici di Medicina Generale, o, meno correttamente ma più comunemente «medici di base» rappresentano davvero una «base» per il nostro sistema sanitario.
Eppure il rapporto con loro spesso è gravato da equivoci circa i loro doveri, ma anche i loro diritti, nei nostri confronti. Per questo motivo abbiamo cercato di rispondere alle domande più frequenti sul ruolo e sulle effettive funzioni di questi camici bianchi sulle pagine di un libretto allegato al Corriere della Sera di giovedì 25 marzo.
Allo scopo di avere maggiore consapevolezza di che cosa possiamo, e dobbiamo, chiedere loro ma anche di che cosa non è giusto pretendere.
Le risposte sono state compilate con l’aiuto del dottor Claudio Cricelli, presidente della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie) e del dottor Luigi Galvano, segretario regionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Sicilia.
Con una precisazione: non si tratta di un manuale che ha la pretesa di essere un documento «ufficiale», bensì solo una guida, nella quale abbiamo cercato di sintetizzare l’argomento in termini generali, con informazioni che dovrebbero essere valide in tutto il Paese, consapevoli che ci possono essere differenze fra luoghi diversi del nostro territorio nazionale, legate ad accordi locali integrativi regionali o aziendali.
Alla fine del libretto abbiamo inserito anche alcune norme di comportamento valide per tutti, che dovremmo tenere presente nel relazionarci con i nostri medici, perché rispettarli e aiutarli per quanto possiamo li aiuterà a curarci meglio.
Fra queste vale la pena citare soprattutto la prima, che è quella di «non fare il medico», informandosi su internet, per farsi poi la diagnosi da soli ed esigere, di conseguenza prescrizioni di esami o di terapie.
Questo errore è fra i più comuni ma è anche quello destinato più spesso a mettere in crisi il rapporto con il medico. Se non ci fidiamo di lui meglio cambiarlo piuttosto che cercare di imporgli il nostro punto di vista: nel libretto ci sono tutte le risposte anche alle domande su come sceglierlo e, eventualmente, appunto cambiarlo.