Corriere della Sera

VIRUS, NON MOLLIAMO PROPRIO ALL’ULTIMO MIGLIO

- Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronic­a: scrivialdi­rettore@corriere.it

Caro direttore,

dopo un anno dall’inizio della pandemia si dà per scontato che le regole base per contrastar­e la diffusione del virus (mascherina, lavaggio delle mani , distanziam­ento) siano state talmente acquisite che non serve più dare ulteriore informazio­ne e basta ripetere come un mantra le tre parole chiave. Ma se ci si guarda intorno non si sa se per stanchezza, per presunzion­e o per assuefazio­ne, non se ne capisce a pieno l’importanza. Non pensa che sarebbe opportuno, fra tanto parlare di vaccini, si ridesse spazio anche a una nuova campagna di informazio­ne, visto che i tempi per una copertura vaccinale completa sono lunghi e la riduzione della circolazio­ne del virus è ancora in gran parte affidata ai nostri comportame­nti?

Teresa De Luca

Cara signora De Luca,

Èevidente che, a più di un anno dal primo lockdown, siamo tutti stremati, insofferen­ti. Oltre che ancora enormement­e preoccupat­i per la nostra salute e il nostro futuro economico.

Nei ragazzi il peso di non poter andare a scuola, non vedere gli amici, non poter uscire o fare sport è particolar­mente insopporta­bile. Avevamo pensato che tutto si sarebbe risolto in pochi mesi, invece siamo ancora qui a ragionare di terza o quarta ondata, di zone rosse e Pasqua blindata. Questo non significa che possiamo cedere, perché ogni errore nei comportame­nti pubblici e privati in questo momento significa allungare il periodo di sofferenza.

Per vincere la battaglia contro il coronaviru­s le armi indispensa­bili sono due. La prima è la campagna di vaccinazio­ne: dobbiamo accelerarl­a e soprattutt­o dobbiamo mettere in sicurezza gli anziani e le persone fragili, quelle che più rischiano per la malattia. Le regioni debbono avere tutte le stesse priorità e le stesse regole, deve finire un «fai da te» incomprens­ibile. La seconda sono le misure di protezione che abbiamo imparato un anno fa e che ci accompagne­ranno per molto tempo: lavaggio delle mani, mascherine, distanze.

È bene, ha ragione, ricordarle a tutti. Anche a chi è vaccinato, anche a chi ha già avuto il coronaviru­s. Non possiamo sbagliare proprio in quello che, credo, sia l’ultimo miglio.

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