Corriere della Sera

Tocca a Paratici spegnere l’incendio: Pirlo resta

Il dirigente si presenta ai microfoni: «Abbiamo preso una strada e andiamo avanti così»

- DAL NOSTRO INVIATO p.tom.

Inizia con il presidente Andrea Agnelli che premia Cristiano Ronaldo con la maglia con la scritta «Goat 770». Finisce con la plateale disperazio­ne del portoghese per i gol sbagliati nel finale e con il direttore dell’area tecnica Paratici che per la prima volta prende la parola a fine partita, precedendo anche il suo allenatore. Un intervento necessario per spegnere un principio di incendio: Pirlo resta.

Ma se le parole dell’allenatore prima delle partite spesso non si traducono in fatti, anche quelle del dirigente (in scadenza, in attesa del rinnovo) rischiano di finire al vento, se le prestazion­i da qui a fine stagione saranno in linea con quella di ieri. «Abbiamo dato tante gioie ai tifosi, ora purtroppo diamo una grande amarezza — sottolinea Paratici dando di fatto addio al sogno scudetto —. Abbiamo fatto una brutta gara, ma il campionato va avanti e dobbiamo pedalare, capire gli errori e cercare di non commetterl­i più».

Pirlo si dice «preoccupat­o» e spiega di non poter entrare nella testa dei suoi giocatori, anche se un allenatore dovrebbe provarci: «Lavoriamo e poi a fine stagione sarà la società a tirare le somme». Viene in mente l’anatema di Sarri, che quando fu cacciato ad agosto definì questa squadra «inallenabi­le». Ma i presuppost­i per cui anche Pirlo venga esonerato, per ora non sembrano esserci: «Abbiamo una programmaz­ione — sostiene Paratici —. Non è una partita che sposta le nostre idee. Abbiamo intrapreso una linea dall’inizio dello scorso anno e andiamo avanti. Abbiamo una visione chiara e comprende l’allenatore: siamo molto convinti di quello che stiamo facendo. Ronaldo? Lo abbiamo e ce lo teniamo stretto». Bisogna capire però se Ronaldo vuole tenersi stretto la Juve, al di là dei 31 milioni netti a stagione. Che pesano. In tribuna ieri c’era anche una parte dello staff del Portogallo, impegnato a Torino mercoledì con l’Azerbaijan: toccherà alla Nazionale far tornare il sorriso a CR7.

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Il manager Fabio Paratici, 48 anni, e il presidente della Juve Andrea Agnelli, 45 anni
(Ansa) Vertici Il manager Fabio Paratici, 48 anni, e il presidente della Juve Andrea Agnelli, 45 anni

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