Corriere della Sera

Intrigo Inter-Nazionale sui convocati

L’Ats verso l’ok a far partire gli stranieri, ma non dovranno giocare. I tre azzurri e Oriali a rischio stop

- Guido De Carolis

Le convocazio­ni in Nazionale dei giocatori dell’Inter stanno diventando un intrigo a livello europeo. Dopo la positività di quattro calciatori e di un membro dello staff, la settimana scorsa l’Ats di Milano ha sospeso le attività dei nerazzurri, imposto il rinvio della partita con il Sassuolo e l’isolamento fiduciario al gruppo fino al 31 marzo. Oggi dirà se il club può riprendere gli allenament­i. Si aspetta l’esito dei tamponi, se negativi Conte avrà l’ok per tornare in campo con la squadra o con chi gli lasceranno i c.t. delle Nazionali. E qui entrano in gioco regole e buonsenso.

Belgio, Croazia, Danimarca e Slovacchia hanno già fatto richiesta per avere Lukaku, Brozovic, Perisic, Eriksen e Skriniar, quella del Marocco per Hakimi è attesa a breve. In più c’è l’Italia che ha chiamato Barella, Bastoni e Sensi, oltre ovviamente al team manager azzurro Lele Oriali.

Il punto però è il rispetto della quarantena. L’Ats di Milano autorizza solo gli allenament­i e il tragitto dei giocatori dalle loro abitazioni ad Appiano Gentile.

Per gli stranieri la situazione è differente. Dovrebbero poter lasciare l’Italia. Esiste il diritto a far rientro nel proprio Paese per trascorrer­e la quarantena a casa. Le loro Nazionali su questo giocano e premono affinché viaggino, comunque con voli privati e sicuri. Il punto però è che andrebbe rispettato l’isolamento una volta arrivati nei ritiri. L’Ats concede l’ok, ma informa però il ministero della Salute italiano che a sua volta dà comunicazi­one ai ministeri degli altri Paesi, segnalando che il calciatore in arrivo è sottoposto a quarantena in Italia. Nessun c.t. ha però interesse a convocare giocatori per poi non utilizzarl­i. Dal loro punto di vista l’equazione è semplice: se possono allenarsi con l’Inter, possono giocare anche con le Nazionali. L’Inter però la pensa in modo diverso. L’Ats potrebbe concedere di allenarsi, mai di violare l’isolamento: quindi gli stranieri sono abilitati a fare sedute, non a viaggiare né a giocare con le loro Nazionali.

I precedenti in questo senso esistono. Se l’Ats di Milano obbliga a rispettare le restrizion­i, nessuno potrà lasciare le proprie abitazioni, chi viola le disposizio­ni incorre in sanzioni pecuniarie e penali. Ronaldo fu multato perché raggiunse il Portogallo, le Asl di Firenze e Roma vietarono agli italiani di andare in Nazionale. L’Ats di Milano sta ricevendo pressioni per concedere agli stranieri di tornare in patria. Dovranno però rispettare la quarantena e fornire un domicilio. Vietato giocare e viaggiare, ma qui si entra nel campo del diritto internazio­nale, ogni Paese applica poi le sue leggi. Ai giocatori nerazzurri il club ha spiegato la situazione: non è detto che tutti rispondano sì signore ai c.t. Tengono alla Nazionale, però è alto il rischio di contagio e di saltare poi un pezzo importante di stagione con l’Inter, tanto più che dopo il k.o. della Juve c’è la possibilit­à di allungare la fuga scudetto.

Per Barella, Bastoni, Sensi e pure per Oriali sarà complicato rispondere alla convocazio­ne di Mancini, la Figc farà comunque il punto oggi dopo le indicazion­i dell’Ats. All’estero le problemati­che sono le stesse, ha però cambiato idea il Bayern Monaco. Dopo un primo diniego, lascerà andare Lewandowsk­i con la Polonia e Alaba con l’Austria, impegnati nelle trasferte con Inghilterr­a e Scozia, perché da oggi in Germania cade l’obbligo di quarantena per chi rientra dalla Gran Bretagna. Un intrigo davvero Internazio­nale.

Sotto assedio

Federazion­i in pressing Il club parla ai giocatori: potrebbero decidere di aspettare

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(LaPresse) In attesa Romelu Lukaku è in attesa, come gli altri nazionali dell’Inter di capire se potrà rispondere alla chiamata

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