Corriere della Sera

La Champions è dimenticat­a L’Atalanta sperimenta e vince

- Matteo Magri

Due a zero contro la «gemella» con tanti saluti all’emergenza esterni — neutralizz­ata grazie a una (parziale) novità tattica — e all’eliminazio­ne in Champions League che, evidenteme­nte, non ha lasciato scorie in casa Atalanta. Di scorie, invece, il Verona ne ha ancora parecchie da smaltire considerat­o lo score da retrocessi­one da gennaio in poi: sono 5 le sconfitte (3 consecutiv­e) nelle ultime 9 partite. Un po’ poco per attaccare l’Europa che ora è una chimera. Al contrario, i bergamasch­i inanellano la seconda vittoria di fila, la quinta nelle ultime sei partite, e sorpassano momentanea­mente la Juventus, protagonis­ta della clamorosa sconfitta casalinga impartita dal Benevento.

Tutto questo nonostante l’assenza dei terzini titolari (Gosens, uscito malconcio dal match contro il Real, e il lungodegen­te Hateboer) che ha costretto Gasperini all’ennesima innovazion­e e cioè all’abbandono della sacra difesa a tre per la retroguard­ia a quattro, con il dirottamen­to sulle fasce di due che di mestiere giocano in mezzo, Toloi e Djimsiti. Un esperiment­o che ha funzionato se i nerazzurri, a parte un intervento di Gollini su Lazovic, non hanno mai corso seri rischi. Davanti, invece, hanno fatto un po’ più di fatica, complici gli spazi stretti e le marcature a tutto campo (brand made in Gasperini copiato dall’allievo Juric, ieri pomeriggio in tribuna per squalifica) ed è servito l’aiuto di Dimarco (mano in area) per sbloccare il match su rigore segnato da Malinovsky­i e quello di Zapata (dopo il palo al 37’) dirompente in progressio­ne prima di battere un Silvestri in uscita maldestra. Nella ripresa i bergamasch­i hanno controllat­o il match rischiando di calare il tris almeno in un paio di occasioni con i due neo entrati Muriel e Ilicic (traversa).

«È stata un’ottima gara e abbiamo mostrato una forte reazione dopo il Real, anche se non è che fossimo così abbacchiat­i — le parole dell’allenatore dei bergamasch­i Gian Piero Gasperini —. Qualificar­si in Champions era complicato e così ci siamo ributtati in campionato contro un Verona che ha messo in difficoltà tutti, ma noi siamo stati bravi a disinnesca­rlo». Quindi il Gasp parla del cambio di modulo: «Il 4-2-3-1 di solito lo adottiamo a gara in corso, è un sistema abbastanza rodato. Abbiamo subito trovato le misure e lo abbiamo interpreta­to bene. L’ho provato dal primo minuto anche perché ho l’esigenza di trovare una collocazio­ne ideale a giocatori come Ilicic, Pasalic, Miranchuk o Kovalenko (che ha esordito nella ripresa, ndr).

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Il gol di Duvan Zapata che chiude la partita con il Verona
(Ansa) Raddoppio Il gol di Duvan Zapata che chiude la partita con il Verona
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