Lazio, un successo faticoso prima delle sfide in tribunale
È stata una vittoria faticosa, messa in dubbio dall’Udinese fino all’ultimo istante e salvata anche dal palo, ma è ciò che serviva alla Lazio per avventurarsi con un po’ di serenità in giornate che ne decideranno il futuro. Da oggi e per un paio di settimane nel mondo biancoceleste si parlerà d’altro, non di campo e pallone. C’è il contratto di Inzaghi da rinnovare, la sosta dovrebbe consentire all’allenatore e a Lotito di incontrarsi per firmare un accordo quasi raggiunto, ma le incertezze ci sono: fra tre mesi Simone sarà libero di andare dove vuole, se gli autografi ancora non ci sono significa che le convinzioni non sono così profonde. E poi c’è il procedimento per il caso tamponi, avvelenato da polemiche e tensioni: è stato rinviato a venerdì, «non sarà un processetto ma qualcosa di simile a Calciopoli o al Calcioscommesse», come ha detto il legale di Lotito. In più entrerà nel vivo la questione del rinvio di LazioTorino, che impegnerà la giustizia sportiva.
La Lazio arriva a questo snodo con un successo fondamentale, perché le consente di rimanere agganciata al gruppone che si gioca la Champions. Contro l’Udinese ha sofferto, ma era previsto e quasi inevitabile: i friulani nelle dieci partite precedenti avevano perso solo una volta, con la Roma, e avevano fermato Atalanta, Inter e Milan; pensare di andare in Friuli a passeggiare era irrealistico. La partita è vissuta su una sfida piena di qualità in mezzo al campo: da una parte Milinkovic-Savic e Luis Alberto, dall’altra De Paul e Pereyra, che ha giocato il primo tempo da seconda punta ma nella ripresa, con l’ingresso di Nestorovski, è tornato a fare (bene) l’interno.
La Lazio ha cominciato meglio, ha preso in mano la partita, recuperando presto palla e creando un paio di buone occasioni. Fino al gol, nato non a caso sull’asse serbo-spagnolo: cross di Milinkovic-Savic, velo magico di Luis Alberto, gol di Marusic lasciato liberissimo. Quello che la squadra di Inzaghi ha fatto nel primo tempo, è riuscito all’Udinese nella ripresa. Con Pereyra a metà campo la qualità del palleggio è aumentata e De Paul al 4’ ha colpito il palo. Anche Immobile in contropiede ha colto il palo esterno, ma sono stati i friulani a giocare fino alla fine, trasformando l’offensiva in una specie di assedio soprattutto nell’ultimo quarto d’ora, quando Gotti è passato al 4-3-3. Ma non è bastato, nonostante lo spaurito Musacchio abbia provato a regalare il pareggio (liscio e fallo su Forestieri qualche centimetro fuori area). I tre punti se li è presi la Lazio: la zona Champions è lì, come le grane in arrivo.