Corriere della Sera

La Samp sorride, il Toro triste fa i conti con la salvezza

Candreva in gol sfrutta la posizione sbagliata di Lyanco, negato un rigore a Belotti

- DAL NOSTRO INVIATO Luca Valdiserri Mirko Graziano

Decide Antonio Candreva, che finalizza sotto misura il delizioso assist no-look di Manolo Gabbiadini. Toro invece a secco, di punti e idee offensive, anche se nella ripresa ci poteva stare il rigore per un contatto Thorsby-Belotti.

Da ieri sera la Sampdoria può intanto allargare gli orizzonti del suo campionato. Il discorso salvezza è di fatto archiviato. Ora l’asticella blucerchia­ta va posizionat­a nella parte sinistra della classifica. «Sì, possiamo finire il campionato fra le prime dieci, ne sono convinto», sentenzia Claudio Ranieri. Aria invece decisament­e più pesante in casa Toro, a maggior ragione dopo i successi di Spezia e Benevento. Laggiù, sembra esserci ormai un solo pass per la serie A fra granata, Cagliari e Parma. In un pomeriggio, la banda Nicola ha perso contatto appunto con Spezia e Benevento, ha «bruciato» l’entusiasmo post Sassuolo e ha fallito il potenziale scatto decisivo nei confronti del Cagliari. E dopo la sosta è in programma il derby.

«Siamo sicurament­e arrabbiati — dice Davide Nicola — perché abbiamo provato a fare la partita. I nostri numeri sono importanti fra possesso palla e giocate utili. C’è stata una buona produzione offensiva, il problema è che siamo stati poco qualitativ­i negli ultimi 20-25 metri. Il pareggio sarebbe stato comunque sacrosanto». Vero, tutto sommato i granata hanno pagato una sola distrazion­e là dietro (grave l’errore di posizione di Lyanco che spiana la strada all’azione del gol blucerchia­to), ma la reazione non è mai stata veramente lucida, concreta. Manovra lenta, a tratti scontata, quindi difesa avversaria quasi sempre ben schierata e raramente in affanno. Poi, troppi lanci lunghi — in particolar­e nella ripresa — oltretutto nemmeno così precisi. Solo Ansaldi ha mostrato idee di un certo livello. Sterile anche la confusione finale: in campo tutti insieme Belotti, Zaza, Bonazzoli e Verdi. Toro in generale pericoloso con un sinistro di Mandragora deviato in angolo, un destraccio fuori misura di Belotti e un colpo di testa di poco a lato sempre del Gallo. Il tutto uscendo illeso da due-tre ripartenze blucerchia­te davvero pericolose (bravo Salvatore Sirigu in un’occasione). Insomma, Audero ha lavorato soprattutt­o a livello di uscite alte e poco altro.

«Vogliamo e dobbiamo fare di più — conclude Nicola —, i mezzi ci sono. Questa sosta ci permetterà di recuperare tutti al meglio». Di certo, la rosa del Toro non ha nulla a che fare con l’attuale classifica.

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Antonio Candreva, 34 anni, affronta il Gallo Belotti
(LaPresse) Esperienza Antonio Candreva, 34 anni, affronta il Gallo Belotti

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