Arezzo, vaccino a Scanzi Ora indaga la procura In Toscana il faro dei Nas sulle liste dei riservisti
Bufera sul giornalista che era inserito in lista come «caregiver» Il governatore Giani: apriremo un'istruttoria. La falla nel sistema online
Quella vaccinazione da caregiver, ovvero come lui stesso ha spiegato come persona che si occupa dei genitori anziani fragili, è stata come un boomerang. Che ha provocato un vespaio di polemiche travolgendo Andrea Scanzi, giornalista, opinionista e volto noto della tv. Non solo il web si è messo a ribollire dividendosi tra chi giudica un abuso la scelta di Scanzi (i genitori non sembrano così vecchi e disabili, ha scritto qualcuno con tanto di foto) e chi invece lo loda per coraggio e trasparenza, ma adesso sul caso c’è anche un’indagine della procura di Arezzo diretta da Roberto Rossi, lo stesso magistrato del caso Banca Etruria. Per ora c’è solo l’apertura di una fascicolo conoscitivo. Non sono stati ipotizzati reati e tantomeno inviati avvisi di garanzia. La decisione dei magistrati toscani è stata il presa dopo un’informativa dei carabinieri e adesso si vuol capire se le procedure seguite nella vaccinazione del giornalista siano state corrette. Ma non solo. Secondo il sito Dagospia, Scanzi avrebbe lasciato la casa dei genitori per un soggiorno di una settimana di relax all’Hotel Palace di Merano e proprio da qui, lontana da casa, avrebbe annunciato la sua decisione di vaccinare come persona che si prendeva cura del padre e della madre. E c’è chi, come Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha chiesto che il contratto che Scanzi ha con la Rai (il giornalista è collaboratore di «Cartabianca») venga sospeso «in via cautelativa anche per evitare eventuali violazioni del Codice Etico del servizio pubblico». Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato, che sul caso ci sarà un’istruttoria. Mentre l'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi va controcorrente e difende il giornalista. «Se si è fatto fare un vaccino destinato a finire nella spazzatura ha fatto bene», scrive su Facebook, stigmatizzando il comportamento della Toscana che è tra le ultime regioni per vaccini agli over 80 anni.
Già, gli 80enni. La Toscana ha il primato per vaccinati sino a 59 anni ed è ultima nella fascia oltre gli 80 e adesso mancano i vaccini perché gli AstraZeneca non possono essere utilizzati sugli ottuagenari. «Trovo quanto accaduto irresponsabile — denuncia il toscano Stefano Mugnai, vice capogruppo alla Camera di Forza Italia —. Uno scandalo che si è interrotto solo grazie al governo Draghi che ha imposto di procedere per fasce di età (fatti salvi i fragili e fragilissimi) partendo dai più anziani e smentendo clamorosamente quanto deciso in Toscana».
Il presidente della Regione Eugenio Giani parla di discorsi e chiacchiere. «Abbiamo bisogno di dosi. Al Palasport di Firenze si possono fare cinquemila vaccini al giorno e se ne somministrano mille, perché mancano sono le dosi».
Intanto proseguono a Firenze le indagini del Nas (ma in questo caso la procura per ora non ha aperto alcun fascicolo) per fare luce sui presunti furbetti che avrebbero ricevuto la vaccinazione senza averne diritto. Nel portale della Regione si sarebbero iscritti tra gli altri ballerine, modelle, professori d’orchestra, insegnanti di alcune discipline sportive, istruttori di scuola guida, cuochi e camerieri. I carabinieri starebbero verificando un elenco di 57 mila nomi per individuare chi si è spacciato per insegnante o altre categorie che avevano diritto alla vaccinazione. Un lavoro non facile, non solo per il numero di persone da controllare ma anche perché ci sono vaccinati che svolgono più professioni e dunque potrebbero essere in regola. Per capirlo occorreranno almeno un paio di mesi. E intanto si scopre che il sito di prenotazioni non controlla se gli iscritti abbiano diritto o meno alla vaccinazione.