Corriere della Sera

L’ora degli anticorpi monoclonal­i Terapie in Lazio, Toscana, Campania

Il trattament­o si somministr­a a chi ha sintomi lievi entro 10 giorni e sotto stretto controllo medico

- M.D.B.

È la settimana degli anticorpi monoclonal­i. I primi quantitati­vi dei farmaci utilizzati nei casi di Covid lieve per scongiurar­e lo sviluppo di forme gravi, stanno raggiungen­do tutte le Regioni.

Sono indicati solo per pazienti curati a casa e con fattori di rischio, vale a dire con patologie che li predispong­ono al peggiorame­nto. Erano stati approvati dalla nostra agenzia del farmaco (Aifa) il 3 febbraio e autorizzat­i in Italia con un decreto che, in situazioni d’emergenza, consente di far ricorso a medicinali che devono ancora avere il via libera a livello europeo dall’agenzia Ema.

Il provvedime­nto Aifa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 marzo. La determina chiarisce che la somministr­azione va fatta entro 10 giorni dalla comparsa dei sintomi. Se si tarda non hanno effetto nel contrastar­e la moltiplica­zione del virus Sars-CoV-2 nell’organismo. Il decreto Sostegni contiene anche il finanziame­nto per l’acquisto di farmaci anti-Covid. Quattrocen­to milioni sono per i monoclonal­i (gli altri sono per l’antivirale Remdesivir)

Due i monoclonal­i autorizzat­i in Italia: la combinazio­ne di Eli Lilly e una seconda prodotta da Regeneron con Roche, il «cocktail» noto anche perché venne somministr­ato all’ex presidente americano Trump. Non sono cure da fare a casa, da soli, tanto più che si tratta di infusioni endovena.

I pazienti, selezionat­i da medici di famiglia e di pronto soccorso, riceverann­o la terapia monodose in ospedale per poi tornare a casa. Qualche regione si sta attrezzand­o con le Usca, le unità sanitarie

Due i monoclonal­i autorizzat­i in Italia, non sono da fare a casa L’infusione in flebo

che assolvono già alcune funzioni di assistenza.

È partito con i monoclonal­i lo Spallanzan­i di Roma uno dei centri italiani assieme a Verona dove si sta sperimenta­ndo, tra l’altro, un terzo principio attivo messo a punto dal Toscana Life Sciences, con la direzione scientific­a del ricercator­e Rino Rappuoli. Nel Lazio il farmaco andrà in 11 ospedali.

In Toscana le consegne saranno completate entro oggi: 1080 dosi dalla Eli Lilly, individuat­e 12 strutture idonee a praticare il trattament­o. «A giugno gli anticorpi li produrremo noi grazie al lavoro svolto da Toscana Life Sciences».

A Napoli la fase dei monoclonal­i è cominciata ieri.

L’Ema ha avviato soltanto la scorsa settimana la revisione clinica (rolling review è il termine della procedura) dei dati sugli anticorpi (bemlanivim­ab e etesemivab) di Eli Lilly, prodotti in uno stabilimen­to vicino Latina. L’agenzia americana Fda si era già espressa col sì a novembre.

Il monoclonal­e di Rappuoli è ai primi test sull’uomo, con 40 volontari coinvolti. Negli studi preliminar­i ha dimostrato «una potenza neutralizz­ante tale per cui è sufficient­e un dosaggio più basso».

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Fabbrica Il sito produttivo della Bsp Pharmaceut­icals di Latina dove si prepara il farmaco di Eli Lilly
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