Corriere della Sera

Tofalo tiene la casa da sottosegre­tario L’Aeronautic­a: è un ex, ora la lasci

Il 5 Stelle ancora nell’alloggio avuto col Conte 2

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Il monolocale ristruttur­ato e arredato si trova nel palazzo dell’Aeronautic­a, a Roma. Il deputato del Movimento 5 Stelle Angelo Tofalo lo ha ottenuto come alloggio di servizio quando era sottosegre­tario alla Difesa. E a un mese dalla caduta del governo guidato da Giuseppe Conte non lo ha ancora liberato. È vero che la legge gli concede 90 giorni per lasciarlo, ma già l’assegnazio­ne era stata un’eccezione e per questo gli sono state comunicate le «cessate esigenze». Il parlamenta­re del M5S però non risulta aver effettuato il trasloco, nonostante abbia un’altra casa nella Capitale e dunque non ci sia alcun motivo concreto per mantenere la titolarità del contratto.

Il precedente

Non è la prima volta che accade. Nel novembre 2019 si scoprì che anche Elisabetta Trenta — pure lei dei Cinque Stelle — aveva tenuto l’alloggio di servizio dopo essersi dimessa da ministra della Difesa. Lei spiegò che le spettava perché il marito è un militare, salvo essere poi costretta ad andare via visto che la coppia aveva una casa di proprietà a Roma, dunque nessun diritto a rimanere.

L’appartamen­to

L’appartamen­to assegnato a Tofalo ha camera da letto, bagno, soggiorno e cucina. Si trova nello stabile di via Castro Pretorio, di fronte al palazzo che ospita lo Stato Maggiore dell’Arma azzurra, dove lo stesso Tofalo aveva l’ufficio. Il prezzo dichiarato come alloggio di servizio era 300 euro, cifra che adesso dovrebbe essere stata «ritoccata» visto che lui lo occupa come «ospite». A questa somma vanno aggiunti circa 100 euro per le utenze. Sembra scontato che debba andare via, rimane da capire perché non l’abbia fatto appena ha smesso di essere sottosegre­tario. Perché abbia ritenuto di continuare a utilizzarl­o pur non avendo più alcun incarico di governo e soprattutt­o alla Difesa.

Dell’Aeronautic­a è sempre stato un sostenitor­e, sul profilo Twitter spiega di essere stato «rapito dall’Intelligen­ce per diffondere la cultura della Sicurezza», sostiene le forze armate e l’Aeronautic­a con particolar­e impegno. Ma la casa è comunque un privilegio, un benefit che non gli spetta.

La ristruttur­azione

Nel gennaio 2020 era stato proprio Tofalo, nel pieno delle polemiche sugli alloggi occupati dai «sine titulo», a sostenere che «la Difesa deve accelerare nella riacquisiz­ione dei propri beni». Buona intenzione che nel suo caso deve aver trovato eccezione. L’alloggio gli è stato attribuito appena diventato sottosegre­tario anche se la direttiva emanata dallo stato maggiore della Difesa non lo prevede. Si tratta comunque di una scelta discrezion­ale, che può essere dettata da motivi di sicurezza e dunque, almeno fino a che ha ricoperto l’incarico nessuno ha eccepito sulla regolarità dell’assegnazio­ne. La scelta di ristruttur­are l’appartamen­to è comunque apparsa eccessiva visto che nello stesso palazzo per nessun altro alloggio si è deciso di fare altrettant­o e tanto è bastato per scatenare le ironie sul «Movimento 5 stanze». Ma nulla è stato eccepito.

La lettera

Ora sono però cambiate le condizioni e proprio perché si trattava di un’eccezione ci si aspettava che nel giro di pochi giorni sarebbe stato organizzat­o il trasloco. Non è accaduto e lo Stato maggiore ha deciso di avviare la procedura comunicand­o con una lettera i termini per la riconsegna dell’appartamen­to. I 90 giorni dopo i quali scatta lo «sfratto» scadono il 16 maggio. Alla Difesa giurano che Tofalo farà i bagagli al più presto.

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Nel 2018 L’esponente M5S Angelo Tofalo, allora sottosegre­tario alla Difesa, in mimetica e con il mitra durante un incontro con i vertici dell’Esercito sull’operazione Strade sicure

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