Corriere della Sera

Grana «parentopol­i» per Raggi Via la compagna dell’assessore

Fidanzata di Lemmetti, era assunta in Campidogli­o. L’ira della sindaca: non sapevo

- Maria Egizia Fiaschetti

È stata costretta a dimettersi Silvia Di Manno, la fidanzata dell’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, assunta il 15 marzo nella segreteria di Luca Montuori, responsabi­le dell’Urbanistic­a, con contratto a tempo determinat­o di 23 mila euro l’anno.

La vicenda travolge la compagine M5S, in queste ore sopraffatt­a dalle polemiche dopo che cinque anni fa conquistò il Campidogli­o scagliando­si contro la parentopol­i e gli «amici degli amici» della vecchia politica. È stata la sindaca a chiedere alla 44enne originaria di Pietrasant­a, ex libraia a Viareggio, di fare un passo indietro. Al voto in Giunta per l’approvazio­ne dell’incarico, secondo indiscrezi­oni, non avrebbero preso parte né Virginia Raggi né i due assessori coinvolti.

Certamente quando la notizia è ormai deflagrata, e gli avversari politici gridano alla «lottizzazi­one» depositand­o una montagna di interrogaz­ioni e richieste di accesso agli atti, Raggi, furiosa, assicura di non esserne stata informata. Tra i grillini più eterodossi, che a Palazzo Senatorio non mancano, circolano molti dubbi: «Strano però, la sindaca vuole sempre che le sia anticipato il contenuto degli atti che approdano in Giunta, stavolta evidenteme­nte non è successo...».

La reazione immediata della prima cittadina è chiedere la revoca del provvedime­nto: la mossa, però, si rivela impraticab­ile sul piano del diritto amministra­tivo. La risoluzion­e unilateral­e e ingiustifi­cata del contratto, inoltre, potrebbe creare gli estremi per una causa davanti al giudice del lavoro. Così, per rimediare al pasticcio, non rimane che un’opzione: convincere Di

Manno a fare un passo indietro. Ma non basta per placare le polemiche.

Anche perché, nel frattempo, il consiglier­e di FdI Francesco Figliomeni, che ha chiesto a Raggi di riferire in Aula nella seduta odierna, solleva un’altra questione: l’aumento di stipendio da 55 mila a 90 mila euro, a fronte di mansioni e oneri extra, per un consulente di Lemmetti, Cristiano Battaglini, originario di Camaiore,

versiliese proprio come l’assessore al Bilancio.

L’esponente del partito di Giorgia Meloni, che è anche vicepresid­ente dell’assemblea capitolina, vuole che venga chiarita nel dettaglio «l’implementa­zione dei compiti assegnati al collaborat­ore» e se al titolo di ingegnere indicato nella delibera corrispond­ano il superament­o dell’esame di Stato e l’iscrizione all’albo profession­ale. Insomma, la sindaca che subito dopo l’elezione diceva «il vento è cambiato», si ritrova oggi sotto attacco. E, forse per evitare altri incidenti, salta il tentativo di assumere come capo staff Massimilia­no Capo, dj e fotografo, da parte dell’assessora alla Cultura, Lorenza Fruci, ex compagna di liceo della stessa Raggi: in un primo momento si vociferava che assessora e dj fossero fidanzati, ma i diretti interessat­i hanno smentito e in ogni caso si è deciso di bloccare tutto. Con la Lega che invoca «lo stop alle assunzioni fino alle elezioni» (a Roma si vota a ottobre) e i dem sul piede di guerra, resta il nodo di Lemmetti, fedelissim­o della sindaca, che oltre ai conti gestisce alcuni dei dossier più complicati, tra gli altri sulle partecipat­e: per ora dovrebbe restare al suo posto.

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In Campidogli­o La sindaca Virginia Raggi con l’assessore Gianni Lemmetti

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