Corriere della Sera

Effetto sciopero: una giornata (quasi) senza Amazon

Il primo stop dei dipendenti italiani. La richiesta di solidariet­à ai consumator­i: non fate acquisti

- di Elisabetta Rosaspina

Almeno una coperta termica da 44,99 euro ha forzato il blocco ieri mattina. Ed è arrivata, crumira e puntuale alla meta, dalle parti di viale Piave, a Milano. Allo stesso indirizzo era stato recapitato domenica a mezzogiorn­o un asciugacap­elli, ordinato in un momento di insonnia la notte precedente. Meno di 12 ore dal click su «compra» alla scampanell­ata del citofono.

Al vanto di Amazon, fiume in piena di scatole sorridenti, corrispond­e il furore dei dipendenti, magazzinie­ri e driver per le marce forzate: «Facciamo in media 150 fermate al giorno, per consegnare 170 pacchi entro sette ore e mezza». Spremuti e stremati dagli algoritmi aziendali che battono i tempi della lavorazion­e e delle consegne degli ordini, i dipendenti della filiera nazionale hanno chiesto ai fornitori di servizi di aderire al loro sciopero, il primo contro l’impero di Jeff Bezos. E, sostenuti da Federconsu­matori, hanno esortato i clienti all’astensione dallo shopping per 24 ore, dalle 7 di ieri alle 7 di oggi.

Il giro d’affari del commercio on line è più che raddoppiat­o durante il lockdown e nelle zone rosse, e i sindacati, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltraspor­ti, rivendican­o da Amazon un migliorame­nto delle condizioni lavorative e salariali per quanti lo hanno favorito: le migliaia di precari dell’indotto, i 9.500 magazzinie­ri e gli oltre 15 mila driver, pressati a produrre sempre di più e sempre di corsa.

Per difendersi dalle accuse di sfruttamen­to, Mariangela Marseglia, country manager di Amazon Italia e Spagna, si rivolge con una lettera alla clientela: «Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettend­ovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile». E, quanto al trattament­o economico, la multinazio­nale considera adeguato «un salario d’ingresso pari a 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica».

Dai cancelli dei 40 magazzini e hub nazionali i sindacati comunicano una partecipaz­ione media allo sciopero del 75%, con punte del 90% in Lombardia, mentre Amazon minimizza l’impatto: «Il tasso di adesione — dice — è stato inferiore al 10%, mentre quello riferito dai nostri fornitori dei servizi di consegna intorno al 20%».

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(Fotogramma) Sostegno Volantinag­gio dei sindacati Amazon ad Arzano (Napoli)

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