Allenarsi al cambiamento, la sfida per chi cerca lavoro
Il nuovo libro di Gabrielli. Gangi (WindTre): le imprese sono laboratori di sperimentazione
Siamo immersi nel cambiamento, si stanno modificando continuamente le competenze necessarie ad affrontare il futuro. I ragazzi che oggi si iscrivono a un corso universitario poco possono sapere del lavoro che si costruirà intorno a loro o che loro stessi inventeranno. Perciò è utile captare i segnali. Nel 2016 il World economic forum fece un sondaggio tra 560 manager per chiedere quali fossero le abilità da governare per affrontare il futuro. Al primo posto la soluzione di problemi complessi, al secondo il pensiero critico, al terzo la creatività, al quarto la gestione delle persone. Questo vale per le imprese e vale per i singoli.
Nel volume «Allenarsi per il futuro, sfide manageriali del XXI secolo», editore Franco Angeli, curato da Gabriele Gabrielli, si ripercorrono molti degli snodi contemporanei. Dal capitalismo inclusivo, alla demografia, al lavoro manageriale che deve prendersi cura della vita, alle istanze della sostenibilità inclusiva. E soprattutto il verbo «allenarsi», prepararsi con esercizio e fatica al mondo che verrà e che già adesso si sta trasformando. Tutte le aziende, grandi e piccole, hanno dovuto fare i conti con l’emergenza Covid e riorganizzare di conseguenza l’impostazione dei rapporti di lavoro, perché «ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale, che impone la consapevolezza in ambito aziendale delle nostre responsabilità, individuali e collettive», come sottolinea Jeffrey Hedberg, amministratore delegato di WindTre, nella prefazione. L’opera, curata al presidente di «Fondazione Lavoro per la persona», consigliere delegato di People Management Lab e professore alla LUISS Guido Carli, include tredici contributi, tra cui Rossella Gangi, direttrice Human Resources
WindTre. «Abbiamo infatti deciso di costruire intorno a questo obiettivo l’operato della nostra azienda, assumendoci l’onere e il coraggio di ogni scelta», sottolinea Hedberg.
Il cambiamento diventa permanente, scrive Gangi «l’organizzazione d’impresa, spinta dalle innovazioni tecnologiche, si trasforma quindi in un laboratorio di sperimentazione e innovazione, che richiede un nuovo mindset a chi ha la responsabilità di guidare e organizzare il lavoro, non più legato ai risultati di brevissimo termine, ma proiettato verso una visione sistemica e un nuovo approccio che vada anche oltre la performance economico-finanziaria. Allenarsi con la portata di questi cambiamenti — sottolinea la direttrice Risorse Umane della società di telecomunicazioni — significa esplorare nuovi percorsi e possibilità».
Interventi da Leonardo Becchetti a Stefano Zamagni. E un’immagine: un ragazzo che guardasse il nonno di 65 anni fa negli anni Sessanta poteva vedere quale fosse il suo futuro. La società era allora più lineare. Oggi invece deve immaginarselo. E prepararsi per questo.